La solitudine aumenta il rischio di infiammazione cronica e ci fa ammalare

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 03/04/2020 Aggiornato il 03/04/2020

Solitudine e isolamento sociale favoriscono lo stato di infiammazione cronica alla base di molte malattie. Colpa dello stress prolungato cui è sottoposto l’organismo

La solitudine aumenta il rischio di infiammazione cronica e ci fa ammalare

Tutti noi abbiamo bisogno di momenti di isolamento, attimi in cui stare da soli con noi stessi e i nostri pensieri. Abbiamo, però, un bisogno ancora maggiore di stare con gli altri: infatti, siamo animali sociali. Quando la solitudine diventa una costante e non è frutto di una scelta bensì di una necessità, come ora a causa dell’infezione da Covid 19 (il coronavirus), diventa una minaccia per il benessere e la salute psichica. E alla lunga, può trasformarsi in un nemico anche per la salute fisica.

L’isolamento nuoce alla salute

La conferma arriva da una nuova ricerca, da cui è emerso che la solitudine e soprattutto l’isolamento sociale favoriscono la nascita di un’infiammazione cronica dell’organismo, che è alla base di molte malattie, come patologie cardiovascolari e demenza.

Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori britannici, della Brunel University di Londra e pubblicato sulla rivista Neuroscience & Biobehavioral Reviews. Gli autori hanno esaminato le ricerche sugli effetti della solitudine e dell’isolamento sociale presenti nella letteratura scientifica. In totale hanno preso in considerazione 30 studi. Lo scopo era capire se queste condizioni si associano a un maggior rischio di infiammazione cronica dell’organismo, che è alla base di molte malattie, come diabete, demenza, depressione, tumori, disturbi cardiovascolari. 

Che cosa succede nelle persone isolate

In passato, la scienza aveva già dimostrato che isolamento sociale e solitudine si associano a cattive condizioni di salute e a una riduzione dell’aspettativa di vita. Ora questa nuova ricerca dimostra che possono favorire l’infiammazione cronica e, quindi, influire anche sulla comparsa di diverse malattie, anche serie. A essere pericoloso è soprattutto l’isolamento sociale.

Salgono proteina C-reattiva e fibrinogeno

Gli autori hanno scoperto, infatti, che le persone che vivono isolate dal resto della società presentano valori aumentati di proteina C-reattiva e di fibrinogeno. La prima è una sostanza, la cui concentrazione nel sangue viene misurata attraverso analisi di laboratorio e aiuta a rilevare proprio lo stato infiammatorio di una persona. Il fibrinogeno, invece, è una molecola che favorisce la coagulazione del sangue e che si alza ogni volta che nell’organismo è presente uno stato infiammatorio. In realtà, anche la solitudine si associa a livelli aumentati di queste due sostanze, ma solo in parte.

Tutta colpa dello stress

Secondo gli studiosi, a rendere pericolosi l’isolamento sociale e la solitudine è soprattutto lo stress da essi generato. Infatti, è stato dimostrato più volte che lo stress eccessivo e prolungato può contribuire alla comparsa di disfunzioni del sistema immunitario e a un aumento dei livelli di infiammazione. Tuttavia, è probabile che l’isolamento sociale e la solitudine agiscano anche in altri modi negativi.

 

 

 
 
 

Da sapere!

L’emergenza sanitaria da coronavirus ci sta costringendo a vivere una condizione di solitudine e di isolamento sociale, che può aumentare il rischio di infiammazione cronica e non solo. Anche per questo, è importante fare il possibile per mantenere un contatto con gli altri, attraverso i mezzi consentiti, come computer e telefono. Sì anche a parlare da balcone a balcone con i vicini, purché si mantenga la distanza di sicurezza necessaria.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo di 7 mesi intollerante al latte

30/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Sull’intolleranza al lattosio vi è molta confusione. Questo sia perché ci sono diversi tipi di intolleranza al lattosio, sia in quanto ogni singolo soggetto ha caratteristiche cliniche molto eterogenee, sia per intensità che per gravità e non tutte riportabili alla sola e semplicistica “intolleranza...  »

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti