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La maternità cambia il cervello delle donne. Colpa degli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, che durante la gravidanza subiscono un picco che può influenzare lo sviluppo di alcune aree del sistema nervoso centrale e poi modificarle per sempre.
Un tipo di estrogeno salva-cervello
In uno studio condotto sui topi da scienziati dell’università della British Columbia (Gran Bretagna), è stato dimostrato che un tipo di estrogeno, l’estradiolo, predominante nelle donne giovani, ha effetti benefici sul cervello femminile.
Maggiore memoria e orientamento nello spazio
La maternità cambia il cervello delle donne perché l’ondata di estrogeni della gravidanza favorisce la produzione di cellule nervose nell’ippocampo, la parte del cervello deputata ad alcune funzioni cognitive importanti, ma solo l’estradiolo aumenta in modo significativo la sopravvivenza dei nuovi neuroni ed è in grado di influenzare positivamente funzionalità come quelle di memoria e orientamento nello spazio.
Si vede anche nella menopausa
Per capire perché la maternità cambia il cervello delle donne gli autori dello studio hanno analizzato anche un altro tipo di estrogeno, chiamato estrone, predominante nelle donne mature. Questo non sembra avere questo effetto, anzi. I ricercatori hanno notato che le terapie ormonali sostitutive a base di questo ormone adottate per tenere a bada i disturbi della menopausa indeboliscono le capacità di apprendimento nelle donne di mezza età che hanno avuto dei figli, mentre le migliorano in quelle che non hanno mai partorito. La ricerca inglese aiuterà a capire se la terapia ormonale sostitutiva utilizzata nelle donne in menopausa aumenta il rischio di Alzheimer oppure no.
Ormoni che servono sempre
Secondo gli esperti, non esiste cura altrettanto efficace di quella ormonale nella gestione dei sintomi della menopausa. Gli estrogeni sono la benzina che alimenta la macchina biologica del corpo femminile, mantenendola in salute. Con l’arrivo della menopausa, solo riproducendo artificialmente nel corpo questo meccanismo si può garantire che la macchina continui a funzionare correttamente anche dopo la cessazione della produzione naturale di ormoni.
Non sempre è necessaria
Tuttavia, non tutte le donne ne hanno bisogno, fin da subito: l’80% di loro può beneficiare, come primo approccio, di misure non farmacologiche come l’attività fisica, la supplementazione vitaminica e i rimedi naturali. Si dovrebbe invece cominciare ad assumere la terapia ormonale già alla comparsa dei primi sintomi quando questi sono molto invalidanti e compromettono la qualità della vita, oppure quando la donna presenta fattori di rischio per il cuore o le ossa.