Argomenti trattati
Un’app utilizzabile mediante smartphone e tablet per il monitoraggio individuale della pressione arteriosa e per aumentare la consapevolezza dei rischi che si corrono in presenza di ipertensione: ideata dalla Società italiana di ipertensione arteriosa (Siia) in collaborazione con la European society of hypertension e già tradotta in nove lingue, si chiama Esh care (in relazione alla sua adozione da parte della European society of hypertension).
Uno strumento educativo
Oltre a consentire il monitoraggio individuale dei valori della pressione arteriosa e la gestione dell’ipertensione, l’applicazione permette di avere informazioni su disturbi come fibrillazione atriale e ipertensione e di prenotare visite specialistiche. “Questa applicazione – spiega Gianfranco Parati, presidente della Siia e direttore dell’Unità complessa di cardiologia e dipartimento di Scienze mediche e riabilitative dell’Istituto auxologico italiano – è un potente strumento educativo, con un’intera sezione dedicata a informazioni aggiornate su cause, sintomi e conseguenze dell’ipertensione e relativi trattamenti”.
17 milioni di ipertesi
In Italia a soffrire di ipertensione sono 17 milioni di italiani (33% uomini, 31% donne), ma solo uno su due sa di esserlo. Il killer silenzioso è la principale causa delle malattie cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco) che in Italia provocano 240 mila morti ogni anno, pari al 40% di tutte le cause di morte.
A rischio anche i bambini
E, purtroppo, il problema non riguarda solo gli adulti: cardiologi e pediatri spiegano che quattro bambini su cento sono ipertesi già dalle scuole elementari. “Tutti sono a rischio, a qualunque età. E i dati più recenti lo confermano: nel nostro Paese soffre di ipertensione un terzo della popolazione ma, nonostante la disponibilità di terapie efficaci e mirate per la grande maggioranza dei casi, solo un paziente iperteso su quattro è adeguatamente curato”, spiega Parati.
Le nuove tecnologie
“Le potenzialità enormi delle nuove tecnologie – conclude l’esperto – devono essere messe al servizio della salute dei pazienti. Da qui l’idea di questa app, intuitiva e di facile utilizzo: consente ai pazienti di avere un ruolo attivo nella gestione della terapia dell’ipertensione e, contemporaneamente, fornisce dati utili al monitoraggio della patologia”.