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Latte? Formaggio? No, grazie. In nome di una presunta intolleranza al lattosio, lo zucchero del latte, negli ultimi tempi molti italiani hanno eliminato latte e derivati dalla dieta. Un rischio per la salute e il benessere dell’intero organismo.
Perché sono importanti
A tutte le età, latte e derivati assicurano salute e piena vitalità. Oltre a ridurre l’incidenza di carie e osteoporosi, contrastano lo stress ossidativo, proteggono dal rischio cardiovascolare e, se assunti in giuste quantità, preservano la massa magra senza far ingrassare. I formaggi stagionati come il Grana Padano DOP o il Provolone, poi, vantano un’azione antinfiammatoria riequilibrante del microbiota intestinale. Eppure sono in tanti a bandirli dalla tavola pensando di essere affetti da un’intolleranza al lattosio.
Lo studio su 6mila persone
L’Osservatorio nutrizionale Grana Padano ha realizzato un nuovo studio su un campione di 6mila persone, da cui è emerso che il consumo di latte e derivati è calato del 5% in due anni: il 31% degli intervistati non beve latte e il 48% assume meno di un etto di formaggio fresco o 50 g di stagionato alla settimana, come consigliato invece dalla dieta mediterranea. E questo viene giustificato con una supposta intolleranza al lattosio che in realtà è meno diffusa di quanto si creda.
Un problema più immaginario che reale
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il problema interessa di fatto circa il 40% degli italiani, ma ci sono moltissime persone che, spesso solo sulla base di autodiagnosi o test non validati scientificamente, si ritengono intolleranti ed eliminano così dalla dieta latte e derivati. Studi scientifici recenti dimostrano, però, che l’abolizione totale di questi alimenti, non solo non ha alcun senso, ma comporta per l’organismo squilibri e pericolose carenze.
Il parere degli esperti
«Escludendo dalla dieta latte, latticini e formaggi si perdono, infatti, nutrienti indispensabili come calcio, zinco, fosforo, selenio, vitamina A, B12 e proteine ad alto valore biologico con i 9 aminoacidi essenziali» precisa la professoressa Michela Barichella dell’Università degli Studi di Milano e membro del Comitato scientifico dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano. «Le bevande vegetali, che spesso si assumono in sostituzione del latte, peraltro non sono in grado di apportare tali nutrienti nella quantità necessaria a preservare la salute e il benessere dell’organismo, a qualunque età della vita».
Fonti / Bibliografia
- Sana alimentazione e corretto stile di vita | Educazione Nutrizionale Grana PadanoIl programma Educazione Nutrizionale Grana Padano ha le seguenti finalità: divulgare i principi di una sana e corretta alimentazione, diffondere i principi.
- Dieta Mediterranea: una piramide di salute | Fondazione Umberto VeronesiLa dieta mediterranea uno stile alimentare. Quante porzioni consumare? Com'è composta la piramide alimentare? Quali sono i benefici della dieta mediterranea?