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Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i disturbi alimentari rappresentano la seconda causa di morte fra i ragazzi. Purtroppo, nonostante negli ultimi anni la consapevolezza nei confronti di queste tematiche sia aumentata, il problema non accenna a diminuire. Al contrario. La responsabilità è anche di internet, e soprattutto dell’uso scorretto che se ne fa. A lanciare l’allarme sono stati gli esperti del corso provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, organizzato in occasione della VI Giornata del Fiocchetto Lilla contro i disturbi alimentari.
I nuovi disturbi 2.0
I disturbi alimentari più conosciuti in assoluto sono anoressia e bulimia. Si tratta di due disturbi ancora molto diffusi a tutte le età, ma non sono più gli unici. Oggi, anche a causa dell’utilizzo massiccio del web, fra i ragazzi sono molto comuni anche problemi come ortoressia e drunkoressia che, proprio per la loro origine, sono detti anche 2.0. Per ortoressia si intende un’attenzione eccessiva per la qualità del cibo: chi ne soffre è ossessionato dalla necessità di evitare tutti quei cibi ritenuti dannosi e non può fare a meno di conoscere ogni singolo ingrediente contenuto negli alimenti. La drunkoressia è un comportamento molto pericoloso che consiste nel mangiare poco, fino ad arrivare anche a digiunare, per compensare l’ingestione di molte calorie a causa del consumo ingente di bevande alcoliche.
I segnali da non sottovalutare
Internet rappresenta un pericolo da questo punto di vista per vari motivi. In primo luogo, perché propone modelli di bellezza molto stereotipati e quasi impossibili da raggiungere. In secondo luogo perché funge da cassa di risonanza: i ragazzi si scambiano consigli spesso erronei su come raggiungere il peso ideale o certi canoni estetici, si passano informazioni dannose per la salute, leggono consigli anche molto nocivi su siti dubbi. Ecco perché i genitori devono porre ancora più attenzione. In particolare, non devono sottovalutare eventuali campanelli di allarme, come disturbi del sonno, tendenza a indossare sempre vestiti larghi, desiderio di mangiare sempre da soli, preoccupazione eccessiva per il cibo, attività fisica esagerata. In questi casi, è bene rivolgersi al medico per un consiglio.