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L’ inquinamento urbano non fa male solo ai polmoni e al cuore, ma crea problemi a lungo termine anche al cervello.
Troppo traffico e il cervello soffre
Chi vive nei pressi di strade trafficate è più soggetto a danni al cervello in età avanzata. È questa la conclusione cui sono giunti gli studiosi, guidati da Hong Chen, che hanno realizzato una ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista medica britannica The Lancet, dopo avere esaminato per undici anni due milioni di persone abitanti nella regione dell’Ontario (Canada) e individuato 243.611 casi di demenza, specie nelle persone che vivevano in strade trafficate.
Polveri sottili e rumori
Analizzando i dati è emerso che, rispetto alle persone che vivevano a 300 metri da strade con intenso traffico, il rischio di demenza era del 7% superiore in chi viveva a 50 metri dal traffico, del 4% maggiore in chi risiedeva tra i 50 e i 100 metri e del 2% superiore tra le persone che vivevano tra 100 e 200 metri dalle strade di maggiore percorrenza. Da qui la conclusione che polveri sottili, ossido di nitrogeno, rumore e residui dei pneumatici delle auto possono incidere sullo sviluppo di danni al cervello.
I dati dell’Oms
L’esposizione agli agenti inquinanti comporta gravi rischi per la salute. Oltre ai danni al cervello, esisterebbe una stretta correlazione tra l’esposizione all’inquinamento esterno e l’insorgenza di tumori al polmone e scompenso cardiaco. Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ogni anno tre milioni di persone muoiono per cause correlate all’inquinamento; inoltre, secondo una stima del 2014, il 92% della popolazione mondiale vive in zone che non rispettano le Linee guida dell’Oms in tema di ambiente. Maria Neira, una degli esperti che ha stilato il rapporto Oms del settembre 2016, ha sottolineato che l’inquinamento dell’aria “è oggi il peggiore rischio ambientale per la salute, responsabile della morte di una persona su nove e continua a crescere, compromettendo la nostra qualità di vita”. Per questo motivo l’Oms parla di “vera e propria emergenza sanitaria”.