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L’Associazione italiana di urologia-ginecologica, con l’Associazione volontaria incontinenza e la Coldiretti Donne Impresa hanno siglato un accordo per dare vita alla prima campagna itinerante che ha lo scopo di informare le donne sulle cure e la prevenzione dei disturbi uro-ginecologici che le possono colpire, a partire dall’ incontinenza urinaria da sforzo, chiamata con l’acronimo Ius.
Che cos’è la ius
La Ius è l’emissione involontaria e incontrollabile di piccole quantità di urina. In genere, le perdite, che possono essere di entità variabile, si verificano quando si cammina, si corre, si starnutisce o tossisce, si compie un movimento brusco o si ride. Da qui la definizione “da sforzo”.
Tante cause
Numerosi sono i fattori che possono contribuire alla comparsa del problema. Tra questi, la familiarità, le ripetute gravidanze, il sovrappeso, il fumo di sigaretta. Peggiora l’entità dell’ incontinenza urinaria non fare nulla per controllarla, come spesso accade, tant’è che gli esperti ritengono che la sua diffusione sia maggiore rispetto alle stime ufficiali perché le donne non ne parlano volentieri.
Affrontare il problema
“La prima cosa da fare è esporre il problema al proprio ginecologo – raccomanda la dottoressa Arianna Prada, ginecologa all’ospedale San Paolo di Milano e consulente Asm (Associazione italiana studio malformazioni) – : più si aspetta e più può diventare difficile controllare l’ incontinenza urinaria. Eppure, specialmente le neomamme tendono a trascurare il problema, soprattutto se si manifesta per la prima volta dopo il parto, ritenendolo un’eventualità normale per chi ha appena avuto un figlio. Ma non è così, la Ius non è una conseguenza automatica e inevitabile del parto, quindi passati i 40 giorni del puerperio, se ci sono perdite di urina conviene rivolgersi subito al ginecologo”.
Un esercizio molto utile
Un esercizio utile per controllare l’incontinenza urinaria da sforzo, da effettuare più e più volte al giorno, consiste nel contrarre e rilasciare alternativamente e rapidamente la fascia muscolare compresa tra ano e imboccatura della vagina. Si può fare in piedi, sedute o sdraiate, anche a partire da 40 giorni dopo il parto, salvo diverso parere del medico.