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L’ incontinenza urinaria femminile è una malattia imbarazzante che colpisce oltre 6 milioni di italiane, pur non risparmiando nemmeno gli uomini. Eppure è ancora sottovalutata: solo un terzo delle donne colpite, infatti, si rivolge al medico e riceve così assistenza e cure adeguate. Nella grande maggioranza dei casi, invece, il disturbo, che mina seriamente la qualità della vita, non viene né diagnosticato né trattato.
Una campagna per sensibilizzare
Per questo l’Associazione italiana di urologia ginecologica e del pavimento pelvico (Aiug) di recente ha promosso la campagna “Donna = Disagio? Mai Più!”: un camper ha girato per tutta la penisola per incontrare le italiane, tenendo speciali lezioni di salute e distribuendo opuscoli e altro materiale informativo sul problema dell’ incontinenza urinaria. Gli obiettivi dell’iniziativa sono quelli di sensibilizzare il pubblico femminile sui problemi legati all’incontinenza urinaria e al prolasso, fornire informazioni dettagliate su rimedi e dare consigli di prevenzione e sulla corretta igiene intima. La campagna è stata anche l’occasione per spiegare i grandi vantaggi per la salute che derivano dal trattamento chirurgico del disturbo.
Un colpo di tosse, uno starnuto e…
I numeri parlano chiaro: una donna su cinque, soprattutto dopo i 45-50 anni, soffre di incontinenza da urgenza associata al bisogno impellente di correre in bagno al primo stimolo, o dopo uno sforzo, un colpo di tosse, uno starnuto o una risata. Si tratta di oltre 6 milioni di donne, ma la percentuale arriva al 50% dopo i 70 anni. Il problema può però presentarsi anche in donne molto giovani, dopo la gravidanza e il parto.
Le cure ci sono, ma non si conoscono
Eppure nonostante l’entità del problema solo il 40% delle donne con incontinenza urinaria utilizza correttamente cura farmacologiche e ausili. È, infatti, radicata la convinzione che l’unica cura sia l’assorbente mentre non è così: terapie riabilitative, mediche o chirurgiche sono in grado di migliorare la qualità di vita. Se la chirurgia permette, con un intervento veloce e sicuro, di risolvere i casi più seri, anche la terapia farmacologica può essere di grande aiuto nelle forme medio-lievi: poche sono però le donne che la seguono come dovrebbero e tante quelle che non la iniziano neppure per timore degli effetti collaterali, possibili ma di scarsa rilevanza come secchezza delle fauci o vaginale e lieve costipazione.
L’allenamento funziona
Altra strada che si può percorrere per affrontare il problema dell’ incontinenza urinaria, e soprattutto per prevenirlo, è quella della rieducazione del pavimento pelvico che ha lo scopo di rinforzare i muscoli che sostengono dal basso tutti gli organi contenuti nella cavità addominale attraverso esercizi fisici specifici o con l’utilizzo di apparecchiature (biofeedbackterapia e stimolazone elettrica funzionale).