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Fermi a riposare? Sembrerebbe la situazione ideale per le persone con malattie tumorali, ma non è così: un po’ di attività fisica fa bene a chi ha un tumore, perché ne migliora le potenzialità e contribuisce all’iter riabilitativo. Ovviamente, il tipo di moto deve essere adeguato alle condizioni psico-fisiche di una persona e va effettuato dietro sorveglianza medica, ma i benefici dello sport sono ormai accertati e fanno parte del trattamento stesso.
Perché fa bene
Lo provano i primi risultati del progetto ‘Operazione PHALCO’ (PHysicAL aCtivity for Oncology) promosso da Fondazione Aiom. Operazione PHALCO’ è il primo progetto nazionale per studiare un percorso post-operatorio di attività fisica adattata grazie alla collaborazione di oncologi e medici dello sport.
L’attività fisica, adeguata alle condizioni dei malati, aumenta le capacità funzionali e la forza muscolare, migliorando flessibilità e mobilità articolare e quindi conservando buona qualità di vita e autonomia. Il movimento, che aiuta anche a ridurre il peso, deve essere parte integrante della riabilitazione dei pazienti dopo la chirurgia.
Ok anche in chiave preventiva
I benefici dello sport sono dimostrati da tempo anche nelle persone in salute, come prevenzione di molte malattie, dall’osteoporosi al diabete, dalle cardiopatie al tumore. Secondo gli esperti di Aiom, chi svolge un’attività fisica moderata per 30 minuti almeno 5 giorni alla settimana ha il 7% di rischio in meno di ammalarsi di tumore al seno, il 15% in meno di cancro del colon retto, rene e fegato.
Dati consistenti oggi indicano che il movimento è fondamentale anche nei soggetti che hanno già un tumore, per mantenere una buona qualità della vita e una sufficiente autonomia, diminuire la probabilità di recidive e conservare ossa sane.
Sedute anche online
Lo studio propone a persone con una diagnosi di tumore quattro mesi di attività fisica su misura attraverso incontri che con la pandemia vengono svolti online. I risultati evidenziano un incremento del 13% della capacità funzionale residua, l’abilità a svolgere compiti che richiedono uno sforzo fisico in casa, sul lavoro. La flessibilità è migliorata del 54%, la mobilità articolare del 14%, la forza muscolare nell’alzarsi dalla sedia o salire le scale del 40 %.
Fonti / Bibliografia
- Attività fisica: STUDIO PHALCO | Fondazione AiomBen il 38% delle persone colpite da tumore è completamente sedentario, nonostante siano dimostrati i benefici dell’attività fisica nella prevenzione delle recidive e, più in generale, nel controllo della malattia