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A rivelare il legame tra gli ftalati e la maggiore probabilità di ingrassare è uno studio dell’Università serba di Novi Sad presentato all’ultimo Congresso della Società europea di Endocrinologia di Lione. L’esposizione a queste sostanze aumenterebbe, infatti, il rischio di incorrere in disturbi metabolici, esponendoci con maggiore facilità a problemi come obesità e diabete.
Quasi dappertutto
Quotidianamente entriamo a contatto con gli ftalati in molte più occasioni di quante possiamo immaginare. Questi additivi plastici si ritrovano infatti nella composizione numerose confezioni (anche per alimenti), dal latte all’acqua, dal caffè istantaneo ai cosmetici, dallo shampoo ai profumi e perfino nei giocattoli. Per valutare il loro impatto sull’organismo, i ricercatori serbi hanno preso in esame 305 soggetti. Il campione è stato suddiviso in tre gruppi, in base a parametri come l’indice di massa corporea, la circonferenza della vita e i livelli di glucosio nel sangue.
I marker del fegato
Il primo gruppo era composto da soggetti con problemi di obesità, il secondo da persone affette da diabete mellito di tipo 2 trattato solo con terapia nutrizionale medica, mentre il terzo del campione raggruppava soggetti sani e normopeso e fungeva da gruppo di controllo. La concentrazione degli ftalati nell’organismo è stata analizzata prendendo in esame le urine. L’attenzione si è concentrata su quei “marker” del fegato legati a rischi di obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
Risultati inequivocabili
I risultati hanno evidenziato come esista effettivamente una correlazione tra i livelli di esposizione agli ftalati e i marcatori che segnalano disfunzioni del fegato. Incrociando i livelli di ftalati assorbiti con il peso delle persone e con la presenza di diabete, i ricercatori hanno riscontrato come a esposizioni più alte agli ftalati corrispondessero alterazioni maggiori nei marcatori del fegato, nel resistere all’insulina e nei livelli di colesterolo. Tutti fattori che causano obesità e diabete.
L’importanza dell’informazione
Come sottolineato da Milica Medic-Stojanoska, prima firma dello studio e direttore del dipartimento di Endocrinologia dell’Università di Novi Sad, i risultati lasciano pochi dubbi circa l’alterazione al metabolismo comportata dagli ftalati. Un’azione che accresce il rischio di incorrere in obesità, diabete o intossicazioni del fegato. È dunque importante approfondire la questione e, soprattutto, informare circa i rischi che si corrono quando si entra in contatto con grandi quantità di ftalati.