I fibromi uterini sono una delle malattie ginecologiche più diffuse. A oggi non si conoscono con esattezza le cause, ma ora un nuovo studio sembra suggerire che all’origine potrebbe esserci anche un’elevata esposizione agli ftalati ambientali.
I fibromi sono formazioni benigne che nella maggior parte dei casi si sviluppano nel corpo dell’utero. In genere, hanno aspetto tondeggiante e dimensioni molto variabili. Ancora oggi, le cause dei fibromi uterini non sono del tutto note: quel che è certo è che nel loro sviluppo intervengono gli estrogeni e il progesterone(), che stimolano la moltiplicazione delle loro cellule. Il nuovo studio potrebbe fornire però informazioni preziose da questo punto di vista. La ricerca è stata condotta da un team di studiosi statunitensi, della Northwestern Medicine, ed è stato pubblicata sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.
Secondo gli autori, nello sviluppo dei fibromi sarebbero implicati gli flalati, sostanze chimiche tossiche molto diffuse nell’ambiente: sono presenti, infatti, in numerosissimi prodotti di uso quotidiano, come negli smalti per unghie, nei contenitori alimentari, nei farmaci, nei rivestimenti delle auto, nei prodotti per i capelli, nel make-up.
In Europa, esiste una precisa normativa che ne regola l’utilizzo e le concentrazioni nei vari prodotti. Tuttavia, questi divieti non sono validi per gli articoli acquistati all’estero o immessi sul mercato prima del 7 luglio 2020 e per i prodotti esclusivamente per uso industriale, agricolo o all’aperto, i cui materiali non entrino in contatto con la mucosa o la pelle umana. Infatti, negli Stati Uniti e in diversi Paesi del mondo gli flalati sono ancora ampiamente utilizzati.
Secondo il nuovo studio, le donne che sono esposte in maniera elevata a certi ftalati come il dietilesilftalato – il Dehp, utilizzato per ammorbidire i dispositivi medici in pvc – presentano un rischio maggiore di fibromi uterini. Per quali ragioni? Sembra che queste sostanze siano in grado di attivare dei meccanismi ormonali che, per una serie di processi a catena, favoriscono lo sviluppo dei tumori, inclusi i fibromi.