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Che il burnout sia una condizione dannosa è risaputo da tempo e a maggior ragione da quando, nel maggio scorso, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’ha riconosciuta ufficialmente come disturbo medico. Ora arriva l’ennesima conferma della sua pericolosità. Secondo uno studio durato 25 anni e condotto da un’équipe di ricercatori statunitensi, infatti, aumenta anche il rischio di sviluppare la fibrillazione atriale, un disturbo del ritmo cardiaco potenzialmente mortale.
Che cos’è lo stress da lavoro
Il burnout, conosciuto anche come “stress da lavoro”, è un processo stressogeno che colpisce alcuni lavoratori ed è caratterizzato dalla presenza di problematiche fisiche e psicologiche. Chi ne è colpito arriva al punto di “non farcela più”, di essere completamente insoddisfatto e irritato dalla routine lavorativa quotidiana, di sentirsi svuotato e prostrato, di non sopportare più colleghi, clienti e superiori, di diventare aggressivo e, talvolta, di sviluppare una malattia depressiva. Questa problematica non si manifesta quasi mai in modo improvviso, ma è un processo graduale che si sviluppa nel tempo. I primi campanelli di allarme sono spesso sottovalutati perché considerati “normali”. I principali sono: insonnia, cefalea, mal di stomaco, insofferenza per i turni, poca voglia di lavorare.
Scoperto il legame tra burnout e salute del cuore
Il nuovo studio sulle conseguenze del burnout è stato condotto da un gruppo di studiosi dell’Università della California del Sud e pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, una rivista dell’European Society of Cardiology (Esc). Ha coinvolto oltre 11mila persone: tutte stressate e in gran parte affette da un vero e proprio burnout. Gli autori, all’inizio della ricerca, hanno indagato anche la presenza di sintomi di aggressività, sl’uso di farmaci antidepressivi e il tipo di supporto sociale su cui potevano contare i vari partecipanti. Per tutto il periodo dello studio i volontari sono stati sottoposti a varie visite e controlli per monitorare le loro condizioni cardiache. Lo scopo era capire se fra rischio di sviluppare la fibrillazione atriale e il burnout ci fosse una relazione.
Perché lo stress altera il ritmo cardiaco
Analizzando i dati raccolti, è emerso che le persone che avevano i livelli più alti di burnout presentavano un rischio maggiore del 20% di sviluppare fibrillazione atriale rispetto a quelli che erano meno o per nulla stressati. Sul perché gli autori hanno provato a fare delle ipotesi. “L’esaurimento è associato a un aumento dell’infiammazione e a una maggiore attivazione della risposta fisiologica allo stress del corpo. Quando questi due elementi vengono innescati in modo cronico possono avere effetti gravi e dannosi sul tessuto cardiaco, che potrebbero alla fine portare allo sviluppo di aritmia” hanno spiegato. Ora serviranno nuove ricerche per fare chiarezza sulla questione, ma comunque questo studio è l’ennesima dimostrazione di come il burnout non vada sottovalutato.
Fonti / Bibliografia
- University of Southern CaliforniaUniversity of Southern California
- Burnout linked with irregular heartbeatYour access to the latest cardiovascular news, science, tools and resources.