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Un’alimentazione sregolata e ricca di grassi e calorie in eccesso è tra le cause dello sviluppo del fegato grasso (condizione nota anche con il nome di steatosi epatica), patologia caratterizzata dall’accumulo di lipidi nelle cellule del fegato: a soffrirne, secondo la Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva (Sige), è il 25% degli italiani, vale a dire una persona su quattro, compresi i bambini.
Spesso è asintomatico
Gli esperti della Sige spiegano che il fegato grasso è la più comune malattia di fegato, presente nell’80-90% degli obesi e nel 30-50% dei diabetici. I pazienti con fegato grasso spesso non manifestano sintomi, che dipendono dal grado di infiltrazione del grasso, dal tempo di accumulo e dalla causa. Se presenti, i sintomi il più delle volte sono dolore e tensione al quadrante addominale superiore destro. Se non viene eliminata la causa scatenante questa condizione può evolvere in epatite o cirrosi.
Troppo fast food tra le cause
Diverse sono le cause che possono comportare l’insorgenza del fegato grasso: tra queste gioca un ruolo di primo piano un’alimentazione ricca di grassi e di calorie tipica dei fast food, molto – troppo – distante dalla salutare e raccomandata dieta mediterranea.
Principale causa di cirrosi
Ricerche americane hanno messo in evidenza che entro il 2030 il fegato grasso sarà a livello mondiale la principale causa di cirrosi e la prima causa di ricorso al trapianto di fegato, superando la cirrosi alcolica e le malattie del fegato croniche dovute ai virus dell’epatite B e C che, grazie alle nuove terapie e al vaccino, sembrano invece essere destinate a ridursi nel tempo.