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L’allarme è lanciato dalla Società Italiana di Diabetologia (Sid) che, nel corso del suo 27° Congresso, sottolinea come un italiano su due che soffre di diabete viva in un contesto urbano. La vita in città pare quindi giocare un ruolo in questa epidemia di diabete.
Questione di stile
Uno stile di vita scorretto sembra essere alla base dell’ epidemia di diabete nei contesti urbani: un italiano su due che soffre di diabete, infatti, vive in città e segue un corretto stile di vita. La Società Italiana di Diabetologia, nelle parole del suo presidente Giorgio Sesti, invita i cittadini a cambiare abitudini. Muoversi maggiormente, a piedi o in bicicletta, rappresenta il primo passo per combattere l’ epidemia di diabete
Un problema globale
L’ epidemia di diabete non è però confinata al solo suolo italico, ma ha un respiro globale. Come ipotizzato dall’International Diabetes Federation, infatti, nel 2045 i tre quarti delle persone affette da diabete sarà residente in città. Sempre nel contesto urbano, si assiste inoltre a un incremento di fattori di rischio come l’obesità. Risulta pertanto necessario far conoscere ai cittadini l’importanza della prevenzione e la necessità di migliorare i propri stili di vita.
L’importanza della prevenzione
I livelli di sensibilizzazione e attenzione in tema di diabete devono essere sempre alte. Far conoscere alla popolazione (non solo a chi vive in città) i rischi comportati dal diabete e come contrastarlo è fondamentale. Proprio per questo è nato il progetto “Cities Changing Diabetes” che punta a promuovere uno stile di vita sano e a cui il Sid ha deciso di aderire. La città è da sempre fonte di opportunità e lavoro, l’importante oggi più che mai è di non porre se stessi in secondo piano e praticare sempre un corretto stile di vita, allontanando così anche i rischi di diabete, preferendo magari la bicicletta all’auto.