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L’ emicrania è una malattia molto diffusa, ma poco “democratica”: infatti, interessa soprattutto il sesso femminile. Le donne sono colpite tre volte più degli uomini e, oltretutto, soffrono di forme più gravi e intense. La conferma arriva dal rapporto della Society for Women’s Health Research pubblicato sulla rivista medica Journal of Women’s Health.
Un dolore che non dà tregua
L’ emicrania è una forma di mal di testa caratterizzata da attacchi ricorrenti, che si presentano con una frequenza molto variabile e che possono durare alcune ore o qualche giorno. Il dolore intenso e di natura pulsante esordisce lentamente, generalmente da un solo lato della testa, e poi si intensifica.
Insieme ad altri 11 malattie
Secondo il rapporto della Society for Women’s Health Research, l’ emicrania interessa il 43% delle donne, contro il 18% degli uomini. Oltre a essere più vulnerabili, le donne hanno anche sintomi più gravi e che durano più a lungo e vanno incontro con frequenza a comorbidità. Nel sesso femminile, infatti, questo tipo di cefalea può associarsi a 11 altre malattie, come la depressione, mentre in quello maschile solo ad altre cinque malattie. Le donne sono più penalizzate anche per quanto riguarda la disabilità conseguente all’emicrania. Dopotutto, essa colpisce solitamente tra i 30 e i 39 anni, il momento in cui si è più produttivi.
Il ruolo degli ormoni
Ma per quale ragione le donne sono più soggette all’ emicrania? Una delle ipotesi maggiormente condivise ritiene che l’origine delle differenze di genere sia da ricercare nelle variazioni ormonali che si verificano ogni mese nel sesso femminile, in relazione al ciclo mestruale. Il meccanismo di interazione non è ancora del tutto chiaro. Tuttavia, secondo gli esperti gli estrogeni e il progesterone, ormoni sessuali femminili, svolgono un ruolo importante in questo senso: quando i loro livelli sono alti, in genere, le crisi dolorose sono meno frequenti, mentre quando sono bassi le donne sono più vulnerabili al mal di testa.
Fluttuazioni degli estrogeni
In particolare è deleterio il brusco calo di estrogeni che si verifica in alcuni momenti della vita e in concomitanza con le mestruazioni. Infatti, causa una riduzione delle beta endorfine, sostanze prodotte dal cervello che svolgono un ruolo determinante nell’abbassare la sensibilità al dolore. Di contro provoca un aumento di ossido nitrico, che causa dolore, e di prostaglandine, sostanze che intervengono sia nell’induzione sia nel mantenimento del dolore alla testa e nelle modificazioni vascolari che sono alla base degli attacchi di emicrania.