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Emicrania femminile batte quella maschile per 2 a 1. Secondo lo studio Gema, presentato a Roma dai ricercatori del Centro Cergas che hanno esaminato 607 persone adulte con almeno 4 giorni di emicrania, sarebbero le donne italiane a soffrirne maggiormente, il doppio degli uomini.
Donne sotto attacco
Dall’indagine svolta emerge che le italiane che ne soffrono sono 4 milioni contro i 2 milioni degli italiani, perdono più giornate lavorative e di vita sociale e si presentano a lavoro anche in condizioni di malessere. Rosanna Tarricone, responsabile del progetto, spiega che le donne sono ancora vittime del proprio ruolo sociale, e anche se soffrono di cefalea più degli uomini, non possono assentarsi dal lavoro o tralasciare le faccende domestiche e si curano meno, a causa del reddito inferiore rispetto ai maschi.
Dolore pulsante che cresce di intensità
L’emicrania è una forma comune di mal di testa che consiste in un dolore pulsante sul lato laterale o nella parte anteriore del capo, fino a coinvolgere fronte e tempie. Il dolore può cambiare posizione e aumentare lentamente di intensità. L’emicrania può manifestarsi con crisi ricorrenti che possono presentarsi con episodi sporadici durante l’anno fino a 2 o 3 attacchi emicranici alla settimana.
Curarsi costa
Le donne in più rinunciano a visite, esami, cure e farmaci per via di un reddito più basso a quello degli uomini. Il Cergas ha preventivato un costo pari a 4.352 euro all’anno, per le spese sostenute dalla persona che soffre di emicrania, così suddiviso: 1.524 per perdite di produttività, 1.100 per spese sanitarie, 1.492 per assistenza informale e 236 per assistenza formale. Mentre, i costi per l’acquisto di farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale ammontano a 464 euro all’anno.
Maggiori attenzioni per le donne
A fronte di questi risultati, il responsabile dello studio sostiene che sia necessario il supporto nello sviluppo di nuove politiche sanitarie e socio-sanitarie a seconda del genere, con lo scopo di una equità redistributiva. Se l’emicrania femminile è più diffusa, va curata di più.