Emicrania cronica aumenta il rischio di trombosi e ischemie

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/11/2017 Aggiornato il 20/11/2017

Le donne con emicrania cronica hanno più rischi di incorrere in episodi di trombosi e ischemie, soprattutto se hanno meno di 45 anni. Ecco perché

Emicrania cronica aumenta il rischio di trombosi e ischemie

L’ emicrania cronica non causa solo sofferenza, ma può anche incrementare il rischio di trombosi e di ischemie cerebrali (ictus) e cardiache. È  questo il risultato di una ricerca italiana condotta dal Centro Cefalee dell’Istituto San Raffaele di Roma.

Le donne sono più a rischio

Lo studio, pubblicato sulla rivista Neurology, ha coinvolto 550 pazienti affetti da emicrania cronica e altri 110 volontari sani che hanno costituito il gruppo di controllo. È risultato che nelle donne con meno di 45 anni soggette ad almeno 25 giorni al mese di emicrania, esiste un aumentato rischio di sviluppare trombosi e ischemie. Secondo i ricercatori, il maggior tasso di coagulabilità del sangue sarebbe dovuto a una disfunzione e a un’infiammazione dell’endotelio, il rivestimento dei vasi sanguigni, dovuto al ripetersi degli episodi di emicrania cronica. Secondo Piero Barbanti, direttore del Centro Cefalee, lo studio evidenzia la necessità di utilizzare nuovi trattamenti  preventivi, con anticorpi monoclonali, sui pazienti. Ridurre il rischio trombotico derivante da emicrania cronica è, dunque, possibile grazie alle nuove opportunità che sono oggi in fase di sviluppo.

Una malattia invalidante

Di emicrania cronica in Italia soffrono cinque milioni di persone. Le donne sono le più colpite: il 18% rispetto al 9% degli uomini. L’impatto sulla qualità di vita è altissimo: il 70% non riesce a svolgere attività lavorativa o scolastica e questo comporta un costo indiretto di 20 miliardi di euro all’anno. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) colloca l’emicrania cronica al decimo posto tra le patologie più invalidanti al mondo, quindi con una prevalenza superiore a diabete e asma. La fase principale dura in genere da 4 a 72 ore. Prima di un attacco, in un tempo che può variare da qualche ora fino a più giorni, alcune persone sperimentano segni anticipatori, come stanchezza e sonno.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

I nuovi trattamenti per l’emicrania cronica con anticorpi monoclonali,riescono a ridurre in maniera significativa il numero mensile degli attacchi.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti