Emicrania: ancora una malattia “fantasma”

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 20/08/2019 Aggiornato il 20/08/2019

L’emicrania colpisce l’11% della popolazione, ma è ancora sottovalutata. Tre volte più frequente tra le donne

Emicrania: ancora una malattia “fantasma”

L’emicrania tende ancora a essere sottovalutata e spesso rimane non diagnosticata e non trattata. Le più colpite sono le donne il 15,8% contro il 5% dei maschi.

Anche prima dei 18 anni

L’età media dei primi sintomi è 22 anni. L’esordio precoce appare più frequente tra le donne: per il 42,1% addirittura prima dei 18 anni. Nel complesso la malattia appare più condizionante per le donne, che nel 34,1% dei casi definiscono “scadente” il proprio stato di salute. Sono alcuni tra i dati emersi dalla ricerca “Vivere con l’emicrania” realizzata dal Censis

Un disturbo sottovalutato

Il 41,1% dei pazienti ha aspettato più di un anno prima di rivolgersi al medico dopo il primo episodio e il 36,7% ammette di aver derubricato il proprio mal di testa come un disturbo che è normale avere di tanto in tanto, il 28,7% lo considera un problema passeggero e l’8% un lieve fastidio. Solo il 13,6% ha consultato il medico appena i sintomi si sono palesati. Il ritardo, spesso, sembra essere causato dalla tendenza a minimizzare il problema, legata alla difficoltà di associare al mal di testa a un vero pericolo per la propria salute.

La paura del prossimo attacco

La durata media di un attacco, se la patologia non è debitamente trattata, nel 46% dei casi è pari a 24-48 ore. Nell’ultimo mese prima dello studio il 44,3% dei pazienti ha contato tra i 6 e i 15 giorni di dolore. Il 69,9% non riesce a fare nulla durante l’attacco, il 58% vive nella paura aspettando l’insorgenza dei sintomi. Per quasi il 28% dei pazienti, l’emicrania ha riflessi sull’attività professionale, per il 18% sul percorso di studi.

L’informazione e i farmaci

I pazienti si dichiarano in larga maggioranza (oltre l’80%) molto o abbastanza informati circa l’emicrania. I professionisti sanitari sono la fonte più citata (83,7%), in particolare il neurologo (48,6%). Ma non è modesta la percentuale di quanti indicano internet come fonte informativa (43,2%). Sono frequenti le testimonianze di pazienti con difficoltà a comprendere la malattia di cui sono affetti. Nel caso della terapia, i pazienti ricorrono in misura maggiore (82,3%) alla somministrazione di farmaci analgesici/antiemicranici soggetti a prescrizione (in quasi la metà dei casi di tratta di triptani), mentre il 31,8% utilizza medicinali da banco. I farmaci soggetti a prescrizione sono ottenuti in gran parte attraverso il Servizio sanitario nazionale, ma solo per il 19,5% in modo totalmente gratuito.

 

 
 
 

Da sapere!

Poco più del 30% dei pazienti usufruisce delle cure dei centri dedicati al trattamento delle cefalee. Più del 55% individua nel neurologo il proprio interlocutore primario.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Bimba di 4 anni che respinge la mamma e vuole solo il papà

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

In 5^ settimana la camera gestazionale è vicina alla cicatrice del precedente cesareo

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La posizione della camera gestazionale in prossimità della cicatrice nei primissimi tempi della gravidanza è inevitabile perché l'utero è ancora di piccole dimensioni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti