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I campi elettromagnetici (Cem) sono presenti nell’ambiente, originati sia da sorgenti naturali sia artificiali e possono influire negativamente sulla salute, a seconda della distanza dalla sorgente e della durata dell’esposizione. La Sima, Società italiana di medicina ambientale, ha recentemente pubblicato un decalogo di accorgimenti per ridurre l’esposizione all’ elettrosmog indoor.
Gli effetti sull’organismo
I campi elettromagnetici più potenti interagiscono in misura maggiore con il corpo umano. Inoltre, maggiore è la distanza che l’onda elettromagnetica percorre, maggiore è la potenza che occorre per raggiungere il corpo. Negli ambienti chiusi l’organismo è colpito da molte sorgenti di elettrosmog a bassa intensità, come per esempio il Wi-fi, e da sorgenti ad alta intensità, quali il cellulare durante le chiamate e il cordless. Se si passa molto tempo sotto esposizione, si è sottoposti in misura consistente agli effetti inquinanti dell’ elettrosmog.
I consigli degli esperti
Con lo scopo di ridurre i rischi di esposizione all’ elettrosmog, la Sima ha indicato 10 consigli per limitare l’esposizione. Innanzitutto è opportuno diminuire il contatto con dispositivi elettronici: non stare davanti al microonde in funzione, disporre il baby phone lontano dalla culla, utilizzare apparecchiature elettrica il più lontano possibile dai bambini. Non tenere accese le apparecchiature elettroniche quando non sono in funzione (modalità stand by) e utilizzare il vivavoce durante le chiamate, preferendo colloqui brevi in luoghi dove la recezione è alta. Tra le altre raccomandazioni: posizionare Wi-fi e dispositivi elettronici nelle zone meno frequentate della casa, evitare di azionare tablet, computer e telefonini con Wi-fi attivato in automobile e progettare i luoghi di lavoro in modo da limitare quanto più possibile l’azione dei campi elettromagnetici.