Argomenti trattati
Dormire con la tv accesa o con una luce notturna contribuisce ad aumentare i chili di troppo, favorendo sovrappeso e obesità. Lo dice uno studio pubblicato sulla JAMA Internal Medicine, secondo cui lasciare la televisione o una luce accesa di notte aumenta il rischio di obesità per le donne.
Lo studio su 44.000 donne
Lo studio ha preso in esame 44.000 donne, di cui 15.000 dormivano con una lucina notturna, 13.000 lasciavano una luce accesa fuori dalla camera da letto e 5.000 dormivano con un monitor o con un televisore acceso in stanza. Prima di iniziare lo studio le donne erano in sovrappeso e non lavoravano con turni che potessero influenzare i cicli del sonno. Dopo 6 anni sotto continuo controllo, le donne che hanno continuato a dormire con la tv accesa o con una luce notturna in stanza, hanno visto aumentare le loro probabilità di essere in sovrappeso del 22% e di rischiare l’obesità del 33% in più rispetto alle donne che hanno dormito completamente al buio.
Niente tv e luci accese di notte
Yong Moon Park, ricercatore del National Institutes of Health in Research Park Triangle, in North Carolina, sostiene che le donne, per ridurre il rischio di obesità, devono spegnere tutte le luci al momento di coricarsi, e non dormire con la tv accesa. Secondo l’OMS, quasi 2 miliardi di persone adulte in tutto il mondo sono in sovrappeso o obese. Una condizione che può contribuire ad aumentare il rischio di malattie cardiache, diabete, disturbi articolari, malattie renali e alcune tipologie di tumore.
Perché dormire al buio fa bene
Assicurarsi che la stanza in cui si dorme sia completamente al buio è tra le prime raccomandazioni degli esperti per un sonno sereno, profondo, senza risvegli né alterazioni del ritmo sonno-veglia.
Fonti / Bibliografia
- Association of Exposure to Artificial Light at Night While Sleeping With Risk of Obesity in Women | Lifestyle Behaviors | JAMA Internal Medicine | JAMA NetworkThis cohort study assesses whether exposure to artificial light at night while sleeping is associated with the prevalence and risk of general and central