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Le donne che ricevono una diagnosi di tumore devono affrontare una malattia complessa e un percorso tortuoso, fatto di esami, cure ed effetti collaterali, anche pesanti. Fra questi, ci sono problematiche spesso sottovalutate, ma che possono essere molto invalidanti: i disturbi intimi.
Un problema che riguarda 7 donne su 10
Secondo gli esperti, ben 7 pazienti oncologiche su 10 soffrono di disturbi intimi. Numeri che aumentano in menopausa, quando 1 donna su 2 ha difficoltà di questa natura. Solo una piccola percentuale di loro, però, ne parla con il medico: la maggior parte si vergogna o pensa che si tratti di problematiche quasi normali, cui non vale la pena dare troppo peso. Invece, non è affatto così: questi sintomi possono essere molto fastidiosi e arrivare a compromettere sia la sfera sessuale sia la qualità della vita in generale. I più comuni? Bruciore, irritazione, secchezza e dolori durante i rapporti sessuali. Talvolta, viene coinvolto anche l’apparato urinario, con comparsa di infezioni, cistiti ricorrenti, incontinenza urinaria.
Tutta colpa degli ormoni
Alla base c’è quasi sempre un’atrofia vulvo-vaginale, una condizione cronica che deriva dalla carenza di estrogeni, gli ormoni femminili che svolgono compiti preziosi a livello vulvo-vaginale e generale. Quando diminuiscono, come accade in menopausa, possono comparire delle modificazioni nella struttura e nella funzionalità del tessuto vaginale e vulvare. Purtroppo, anche nelle donne con tumore si assiste spesso a un calo nella produzione di estrogeni e, dunque, a una menopausa precoce. “Se l’incidenza di disturbi vaginali è già molto frequente nelle donne in menopausa, questa percentuale sale ulteriormente nelle donne che hanno avuto un tumore: il 70% riporta disturbi della funzione sessuale” ha confermato Riccardo Masetti, direttore del reparto di Chirurgia senologica del Policlinico Gemelli di Roma.
Esistono le cure
Fortunatamente, non si tratta di una situazione irrecuperabile. Una volta concluse le cure per il tumore, si può ricorrere all’utilizzo di presidi terapeutici di natura non ormonale. Nelle donne in menopausa, invece, si può ricorrere anche a cure ormonali. Bisogna solo trovare il coraggio di parlarne con il medico.