Argomenti trattati
Le iniezioni di insulina ancora oggi rappresentano il trattamento principale per alcuni casi di diabete di tipo 2. Ma in futuro le cose potrebbero cambiare. Infatti, un gruppo di ricercatori statunitensi della Duke University ha condotto uno studio per testare l’efficacia di un trattamento a base di due molecole, che garantisce effetti di lunga durata. E i risultati sembrano promettenti.
Che cos’è il diabete di tipo 2
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un aumento del livello degli zuccheri nel sangue, la cosiddetta “glicemia”. Dipende da un cattivo funzionamento dell’insulina: un ormone prodotto dal pancreas, che permette allo zucchero di entrare nelle cellule per nutrirle. Nel diabete di tipo 2, non solo l’insulina viene prodotta in quantità ridotte, ma l’organismo è anche incapace di percepire il suo segnale. Ecco perché in alcuni casi è necessario ricorrere alle iniezioni di insulina. In pratica, si fornisce all’organismo insulina sintetica dall’esterno, per sopperire alla carenza di quella naturale. Oggi esistono diversi strumenti con cui effettuare questo rifornimento: iniezioni, penne, microinfusori, pompette. Questo trattamento dunque è sempre più all’avanguardia. Ma rimane comunque impegnativo. Per questo, quanto scoperto dai ricercatori americani apre nuove speranze.
Un nuovo farmaco liquido a lunga durata
Lo studio è stato condotto in laboratorio su un gruppo di topi e scimmie modificati geneticamente. Gli autori hanno creato un nuovo farmaco, combinando la molecola GLP-1 a una molecola biopolimero. Il GLP-1 è una sostanza in grado di stimolare la produzione di insulina. Negli ultimi anni sono stati lanciati sul mercato alcuni farmaci contenenti questo ormone. Sono tutti molto efficaci, ma hanno un limite: hanno un’emivita breve, per cui sono necessarie somministrazioni ravvicinate. La nuova soluzione, messa a punto dai ricercatori americani, è in forma liquida e, negli esperimenti condotti fino a ora, è stata in grado di mantenere un costante controllo dei livelli di glucosio per periodi di tempo compresi fra i 10 e i 17 giorni. Secondo gli studiosi potrebbe dunque diventare uno dei farmaci più potenti per il trattamento di alcuni casi di diabete di tipo 2. “I dati preclinici presentano prove convincenti che questo nuovo trattamento richiederebbe non più di due iniezioni al mese” hanno spiegato.