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Normalmente si crede che mangiare troppi dolci e consumare troppo zucchero faccia venire il diabete. Gli esperti della Società Italiana di Diabetologia sottolineano, invece, come il consumo eccessivo di grassi saturi sia il maggior fattore di rischio per questa malattia.
Tossici per tutto l’organismo
Quando i grassi saturi dalla dieta sono troppi si trasformano in acidi grassi liberi nel sangue e raggiungono i diversi organi coinvolti nel metabolismo del glucosio, alterandone le funzioni. Un’esposizione cronica a elevati livelli di acidi grassi saturi porta ad alterazioni della funzionalità o addirittura morte delle cellule beta pancreatiche, quelle che producono insulina, e questo può favorire la comparsa del diabete di tipo 2.
I grassi saturi possono accumularsi anche nel fegato portando al cosiddetto “fegato grasso, la steatosi epatica non alcolica. Un livello elevato di acidi grassi nel sangue inoltre può uccidere le cellule muscolari cardiache, provocare insulino-resistenza a livello dei tessuti periferici, comportare alterazioni funzionali a carico delle cellule della muscolatura liscia che ricopre i vasi sanguigni.
Quali sono i grassi “cattivi”…
È il consumo di alimenti ricchi in acidi grassi saturi e di grassi trans (o “idrogenati”) ad aumentare rischio di diabete di tipo 2. I cibi da eliminare o ridurre al minimo sono perciò il burro, le carni rosse, quelle processate (insaccati, carne in scatola), gli alimenti industriali che contengono grassi vegetali come olio di palma e di cocco. I grassi “idrogenati” sono dannosi perché associati anche a un maggior rischio di malattie cardiovascolari. Si possono trovare anche negli oli utilizzati per friggere alcuni prodotti industriali, in prodotti da forno (biscotti, merendine, panini, sandwich, cracker), margarine vegetali, gelati industriali.
… e quelli buoni
Uova, cioccolato e burro di cacao contengono anche grassi saturi, ma se non si esagera non creano grossi problemi; sì anche a noci(), mandorle, semi, legumi e pesce come sgombro, salmone, tonno, sardine e acciughe, che contengono acidi grassi polinsaturi omega-3 e omega-6 e. Questi ultimi si associano a una riduzione del rischio di diabete di tipo 2.
Fortemente consigliati per chi è diabetico sono gli acidi grassi mono-insaturi, soprattutto l’acido oleico che abbonda nell’olio di oliva, ma anche oli di semi di mais, di girasole, di soia, di cotone e di cartamo. Aiutano a ridurre il rischio di diabete, migliorano il profilo lipidico, la pressione arteriosa e il controllo glicemico.
Fonti / Bibliografia
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- Steatoepatite non alcolicaLa steatoepatite non alcolica (NASH) è una malattia del fegato caratterizzata dall'accumulo di grasso (lipidi) nel fegato. A differenza del