Denti ipersensibili? Le ragioni sono diverse, le risposte pure!

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 23/09/2021 Aggiornato il 04/10/2021

Il problema dei denti ipersensibili tocca molte persone ma le cause e le cure sono differenti. Importante è affrontarlo con l’aiuto del professionista

Denti ipersensibili? Le ragioni sono diverse, le risposte pure!

I denti ipersensibili sono un problema davvero molto comune. Si calcola infatti che circa una persona su tre soffra di denti ipersensibili cioè percepisce un fastidio più o meno intenso quando beve qualcosa di molto freddo o al contrario di caldo. Il tema, proprio perché così sentito, è al centro di un nuovo video realizzato dalla Sidp, la Società italiana di parodontologia e implantologia.

Fastidio con il freddo e il caldo

«L’ipersensibilità dentinale» spiega il parodontologo Davide Guglielmi «si può definire come una condizione di dolore breve e acuta causata dall’esposizione a stimoli termici o chimici di porzioni di dentina che altrimenti sarebbero protetti da smalto, cemento o gengiva». I dati al riguardo dicono che questa sintomatologia dolorosa colpisce circa il 33% della popolazione adulta. Le cause di questa malattia? «Possono essere essenzialmente tre: le carie, la frattura del dente, la scopertura delle radici» continua l’esperto.

Serve lo specialista

E proprio perché varie sono le cause, diverse sono le terapie che si possono mettere in atto per risolvere il problema dei denti ipersensibili. «Quello che è importante però è avere la diagnosi chiara dell’odontoiatra, fondamentale per poter stabilire un corretto processo di intervento» prosegue Guglielmi. E intervenire presto senza lasciare che il problema si cronicizzi.

All’inizio dentifrici specifici

Quali trattamenti possono servire per ridurre il fastidio dei denti ipersensibili? Innanzitutto una corretta igiene orale. Per lo specialista della Sidp, sono diversi. «La terapia più immediata può semplicemente consistere nell’utilizzo di dentifrici desensibilizzanti specifici o prodotti venduti in farmacia come collutori o gel a base di fluoruri, ossalati o vetri bioattivi che, se applicati sulle zone sensibili, inducono la chiusura dei tuboli dentinali riducendo, se non eliminando, il fastidio».

Poi dal dentista

Qualora questi approcci domiciliari dovessero risultare inefficaci è opportuno ricorrere a una terapia nello studio odontoiatrico, attraverso l’applicazione professionale di vernici che agiscono sulla struttura del dente, proteggendola. Se anche le sostanze desensibilizzanti professionali non dovessero riuscire a risolvere la sintomatologia si potrà intervenire con la ricostruzione dei tessuti andati persi.

 
 

Da sapere

LE SOLUZIONI DEFINITIVE

«Il professionista può ricostruire lo smalto a livello del colletto del dente oppure, dove le condizioni anatomiche lo permettono, ricorrere a un intervento di chirurgia plastica parodontale che ha come obiettivo la copertura di tutta la superficie radicolare, con la ricostruzione delle gengive distrutte» conclude Guglielmi. È questa la tecnica che ad oggi sembra essere il sistema più efficace e risolutivo per affrontare il problema dei denti sensibili.

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