Demenza: dormire troppo aumenta il rischio

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/05/2017 Aggiornato il 23/05/2017

Dormire più di 9 ore a notte raddoppia il rischio di sviluppare una demenza nei successivi 10 anni. Conta anche il livello di istruzione

Demenza: dormire troppo aumenta il rischio

Dormire tanto può essere un indicatore clinico di rischio di sviluppare una forma di demenza. A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista Neurology da un gruppo di ricercatori della Boston University School of Medicine, negli Stati Uniti: gli adulti che dormono più di nove ore per notte corrono un rischio doppio di sviluppare una malattia neurodegenerativa nei successivi dieci anni rispetto a chi, invece, dormono abitualmente meno di nove ore.

Problemi se non è una scelta

I ricercatori, che per giungere a questi risultati hanno esaminato i dati di 2.400 persone raccolti nel corso del Framingham Heart Study, spiegano che dormire 9 o più ore per notte è spia di rischio demenza se è un bisogno fisiologico, e non un’abitudine o una scelta. Insomma: se ci si sente sempre particolarmente stanchi e si ha la possibilità di farsi qualche lunga dormita, ben vengano le ore in più passate sotto le coperte; ma se la tendenza a dormire di più è un’esigenza alla quale non si può rinunciare, è invece il caso di prestare attenzione alle proprie capacità cognitive.

Cervello più piccolo

Dai dati esaminati emerge che il volume del cervello di chi dorme molto è minore rispetto a quello delle persone che riposano normalmente. E poiché il volume cerebrale ridotto risulta associato a un maggior rischio di declino cognitivo, dormire molto può essere considerato un possibile sintomo della demenza “in arrivo”. La durata del sonno può essere, quindi, utilizzata come indicatore per individuare le persone a rischio demenza. Rischio che – concludono i ricercatori – risulta particolarmente alto per chi ha un livello di scolarizzazione basso.

 

 

 
 
 

In breve

NÉ TROPPO NÉ TROPPO POCO

Anche dormire poco può nuocere alla salute: non risposare un numero di ore sufficienti comporta un aumento del rischio di sviluppare depressione, ipertensione e aumento di peso.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza criptica: vuol dire che il test non la rileva?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Si parla di gravidanza critica quando la donna ignora la possibilità di essere incinta quindi non effettua alcun accertamento per scoprirla.   »

Gravidanza a 43 anni e test del DNA fetale dopo la translucenza: cosa aspettarsi?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

A 43 anni di età, avere una gravidanza che giunge alla 12^ settimana con un esito favorevole della translucenza nucale fa ben sperare per il meglio. La maggior parte delle anomalie cromosomiche gravi porta infatti all'aborto spontaneo entro la decima settimana.  »

Deltacortene prescritto in gravidanza: farà male al bambino?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il ginecologo curante stabilisce che è opportuno assumere cortisone anche per tutta la durata della gravidanza, significa che nel rapporto beneficio-rischio vince il beneficio.  »

Bimba di 22 mesi che ha iniziato a voler dormire nel lettone

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Può capitare che un bambino dopo aver accettato di buon grado di dormire nel proprio lettino a un certo punto cambi idea e voglia a tutti i costi fare la nanna nel lettone: in questo caso occorre armarsi di pazienza e adottare il criterio della gradualità.   »

Fai la tua domanda agli specialisti