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L’eccesso di grasso alimentare può risultare davvero uno stress per cuore e arterie. È quanto emerso da uno studio condotto dagli scienziati del Medical College della Georgia di Augusta, che ha seguito dieci uomini con regolare attività fisica e valori di colesterolo e trigliceridi del sangue perfettamente nella norma.
Come cambia il sangue
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi da cinque. Nel primo, i volontari hanno assunto una sorta di “beverone” ad altissimo contenuto in grassi, con un apporto di calorie proporzionato al fisico. Nel secondo, pur se con lo stesso quantitativo calorico, l’apporto nutrizionale in lipidi era estremamente ridotto e compensato da carboidrati e proteine. Dopo quattro ore dal pasto sono stati fatti a tutti gli esami del sangue, analizzando in particolare le caratteristiche dei globuli rossi. Nelle persone che avevano assunto il pasto più ricco di grassi i globuli rossi erano caratterizzati da un bordo “frastagliato”, una caratteristica che li rende presumibilmente meno capaci di “viaggiare” nei vasi sanguigni più piccoli. Non solo. L’eccesso concentrato di grasso alimentare aveva provocato anche un aumento della mieloperossidasi, ossia di un’enzima che influenza l’elasticità delle arterie e l’ossidazione del colesterolo Hdl, a vantaggio di quello “cattivo” Ldl.
All’origine dei problemi coronarici
Le conclusioni dello studio riguardano i possibili meccanismi alla base dell’insorgenza “inaspettata” di problemi a cuore e arterie, come l’angina o l’infarto, dopo un’abbuffata di grassi.