Argomenti trattati
La perdita dell’olfatto, che può accompagnarsi anche a quella del gusto, è uno dei sintomi tipici del Covid-19. Nella maggior parte dei casi, è reversibile, ma possono essere necessarie anche diverse settimane perché la situazione di normalità si ripristini. In alcuni casi, poi, olfatto o gusto restano alterati per molto tempo. Proprio su questo fenomeno è stato condotto uno studio specifico, coordinato dalla dottoressa Arianna Di Stadio, docente di Neuroscienze all’Università di Perugia e ricercatore onorario al Laboratorio di Neuroinfiammazione del UCL Queen Square Neurology di Londra.
Il Covid-19 può causare problemi all’olfatto?
Secondo le stime, quasi due terzi delle persone affette da Covid-19 va incontro a una perdita dell’olfatto (anosmia) e a una riduzione della capacità di percepire gli odori (iposmia) transitoria. Non di rado, subentra anche una perdita del gusto. Nella maggior parte dei casi, tempo alcune settimane e questi disturbi si risolvono. Nel 10-20% dei soggetti, invece, queste alterazioni perdurano a lungo, anche al termine della fase acuta della malattia. Questo fenomeno è tipico dei soggetti che presentano il cosiddetto “Long Covid”.
I ricercatori hanno studiato diversi trattamenti per favorire il recupero di queste funzioni. A oggi, il metodo più promettente è rappresentato dall’allenamento olfattivo. Proprio per testare l’efficacia di questo intervento, è stata condotta una ricerca ad hoc, che ha coinvolto 185 persone, con età media pari a 40 anni. Tutte, fra l’aprile e l’ottobre 2021, sono state seguite in tre ospedali di riferimento (Fano, Napoli e Sassari) perché colpite dal Covid-19, con una compromissione dell’olfatto di durata superiore ai sei mesi. Gli autori le hanno divise in due gruppi: un gruppo è stato sottoposto a una cura neuroinfiammatoria, costituita da neuroprotettivi e antinfiammatori agenti Palmitoiletanolamide (PEA) e Luteolina (PeaLut); mentre all’altro è stato somministrato un placebo. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti a un training olfattivo. I partecipanti sono stati sottoposti poi a un’endoscopia e a dei test olfattivi per valutare i risultati dei trattamenti.
Dall’analisi dei risultati, è emerso che il training olfattivo abbinato alla cura antinfiammatoria è efficace. “La nostra ricerca randomizzata ha scoperto che l’integrazione orale di PEA-LUT, quando combinata con l’allenamento olfattivo, è associata a un migliore recupero rispetto all’allenamento con placebo” hanno spiegato gli autori. “Questo approccio multimodale si basa sulla riduzione della neuroinfiammazione all’interno del sistema olfattivo per creare un ambiente rigenerativo favorevole alla ripresa”.