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Distinguere rapidamente un’infezione virale da una batterica mette il medico nelle condizioni di stabilire il trattamento corretto ed evitare l’ abuso di antibiotici. Il nuovo test MeMed BV consente, infatti, di stabilire, attraverso la risposta del sistema immunitario all’infezione, se è necessario ricorrere all’uso di antibiotici. Obiettivo è quello di contrastare l’ abuso di antibiotic e limitare quindi il pericoloso fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
Come funziona il test
Al progetto, nato dall’idea di una start-up israeliana, hanno lavorato Germania, Olanda, Svizzera e Italia, con l’Università degli Studi di Perugia. Il test, che studia la risposta immunitaria alle infezioni, misura le concentrazioni nel sangue di tre proteine (TRIAL, IP-10, proteina C reattiva), che aumentano o diminuiscono in risposta a batteri o virus, ed è stato sviluppato grazie a finanziamenti della Comunità Europea.
Il problema dell’antibiotico-resistenza
Sono circa 700.000 i casi di infezioni antibiotico-resistenti registrati in Europa nel 2015, a cui sono attribuibili oltre 33.000 decessi. Stime che corrispondono a un’incidenza di 131 casi di infezione antibiotico-resistente per 100mila abitanti e a 6,44 decessi per 100 mila abitanti. Solo nel nostro Paese sono circa 10.000 i decessi correlati all’antibiotico-resistenza, un terzo di tutti i decessi legati a questo fenomeno a livello europeo.
Un uso più consapevole dei farmaci
Secondo la professoressa Susanna Esposito, presidente WAidid e ordinario di pediatria all’Università di Perugia, sono dati davvero allarmanti; per questo è utile il test che interpreta i segnali del sistema immunitario e distingue con una sensibilità superiore al 90% le infezioni batteriche da quelle virali. Ciò consente al medico di prescrivere i farmaci in maniera più consapevole, limitando l’uso di antibiotici che si rivela non necessario in oltre il 50% delle prescrizioni.