Come si cura un tumore al collo dell’utero?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 01/03/2022 Aggiornato il 01/03/2022

Gli esperti sono sicuri: il tumore al collo dell’utero si può sconfiggere con la prevenzione, gli esami diagnostici e il vaccino anti-Hpv

Come si cura un tumore al collo dell’utero?

Attualmente, il tumore al collo dell’utero colpisce oltre 600mila donne ogni anno e causa ancora molti decessi, perché quando inizia a dare i primi sintomi spesso è già in forma avanzata. Eppure, il tumore al collo dell’utero si può sconfiggere, perché il vaccino lo previene e la diagnosi precoce permette di individuarlo in una fase ancora curabile.

Come viene il tumore al collo dell’utero?

A causare il tumore al collo dell’utero è un virus, il papilloma virus (Hpv), trasmissibile con i rapporti sessuali di qualsiasi tipo. Esistono molti ceppi di questo microrganismo, alcune più innocue, altre responsabili di malattie dell’apparato genitale.
Certe varianti sono responsabili, per esempio, dei condilomi, escrescenze che si localizzano nelle zone di pene e vagina. Sono sgradevoli ma non serie e si curano con l’intervento del ginecologo, dell’urologo oppure del dermatologo.
Altri ceppi, invece, sono più aggressivi e possono causare forme tumorali al collo dell’utero (chiamata anche cervice uterina), al pene, al cavo orale e a qualsiasi tessuto mucoso entri in contatto con il virus responsabile. Proprio il fatto che sia causato da un virus è quello che permette di far affermare agli esperti che il tumore al collo dell’utero si può sconfiggere.

Quando si può fare il vaccino per il papilloma virus?

L’origine virale del tumore alla cervice uterina ha permesso di mettere a punto un vaccino che rende immuni dai 9 ceppi più frequentemente responsabili della malattia. Nel nostro Paese, il vaccino è offerto gratuitamente dal 2008 alle ragazzine al compimento del 12° anno di età, dal 2017 anche ai coetanei di sesso maschile. Può essere effettuato anche più avanti, perché svolge sempre un effetto protettivo.
Sottoporsi al vaccino quando non si hanno ancora rapporti sessuali è, però, un modo per aumentare ancora di più l’efficacia. Il vaccino è sicuro e non causa disturbi secondari. È anche importante effettuare visite ginecologiche regolari, eseguendo il Pap Test e, se questo è positivo, l’Hpv Dna test per la ricerca dei geni della malattia. In questo modo la donna può essere tenuta sotto controllo e, se compare una lesione, si interviene per rimuovere la malattia agli stadi iniziali.

Come prevenire il tumore al collo dell’utero?

Gli esperti affermano che il tumore al collo dell’utero si può sconfiggere in tempi relativamente brevi grazie al vaccino e alle visite regolari. Paesi come l’Australia sperano di eradicare la malattia nel 2035, in Italia ci vorrà più tempo. Corrono ancora un rischio maggiore i Paesi a basso e medio reddito, dove ancora si concentra la maggior parte dei decessi, a causa dell’accesso limitato ai servizi sanitari pubblici e della mancanza di screening e cure adatte.
L’Organizzazione mondiale della sanità si pone quindi l’obiettivo di aumentare gli sforzi in fatto di prevenzione, effettuando la vaccinazione contro l’Hpv al 90% delle ragazze prima dei 15 anni. Inoltre intende garantire che il 70% delle donne sia sottoposto a screening prima dei 35 anni e poi di nuovo prima dei 45 anni. L’Oms invita tutti i paesi a impegnarsi per migliorare l’accesso alla vaccinazione e allo screening, possibilmente entro il 2030 per avere i risultati dopo qualche decennio.

 

 

 
 
 

In sintesi

Chi ha il papilloma virus può avere rapporti?

Per limitare il rischio di diffusione dell’Hpv è sempre essenziale l’uso del preservativo, efficace anche contro altri tipi di malattie a trasmissione sessuale.

Quando il papilloma virus diventa tumore?

I tempi sono piuttosto lunghi: possono trascorrere anche 10-5 anni prima che le lesioni precancerose degeneri in neoplasia. Quindi, l’esecuzione regolare di Pap test e Hpv Dna test è in grado di intercettare con largo anticipo eventuali lesioni, tenerle sotto osservazione e – nel caso – intervenire.

 

Fonti / Bibliografia

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