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Gli ultimi studi lo confermano: tenere bassi i livelli di colesterolo riduce il rischio di infarto e ictus. Eppure in Italia quasi una persona su cinque (circa 50mila persone) è morta nel 2017 per malattie cardiovascolari imputabili al mancato controllo del colesterolo.
Come agisce sulle arterie
Il colesterolo presente nel sangue viene in gran parte prodotto dall’organismo e in minima parte è introdotto dai cibi. Ma, mentre in quantità fisiologiche, è utile a diversi processi fondamentali per il funzionamento dell’organismo, quando i livelli si alzano troppo (e parliamo della frazione “cattiva”, Ldl), il colesterolo diventa uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, in quanto tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, provocando la formazione di lesioni che le ispessiscono e le irrigidiscono. Questo processo, chiamato aterosclerosi, può portare nel tempo alla formazione di placche che ostacolano il flusso sanguigno, con gravi rischi a carico del sistema cardiovascolare.
C’è anche l’Ldl cattivissimo
In particolare, è importante abbassare il valore di una sottoclasse del colesterolo cattivo, l’Ldl-C, quello ‘cattivissimo‘. Nuove evidenze scientifiche hanno confermato, infatti, che l’evento chiave di inizio dell’aterosclerosi è dato proprio dall’accumulo nelle arterie dell’Ldl. E molti studi hanno dimostrato che abbassare ulteriormente l’Ldl determina un effetto benefico con una riduzione del rischio cardiovascolare.
Chi rischia di più
A prestare particolare attenzione ai livelli di Ldl devono essere le persone con una malattia aterosclerotica cardiovascolare, quelle che hanno già avuto un infarto, i portatori di stent o chi è stato già sottoposto a intervento chirurgico di by-pass. Sono inoltre ad alto rischio le persone con diabete che hanno già avuto complicanze in altri organi, quelli affetti da ipercolesterolemia familiare o con una grave malattia renale cronica.
Il parere degli esperti
Come spiega Ciro Indolfi, presidente della Sic (Società Italiana di cardiologia), “abbassare il colesterolo il più presto possibile, specie nei pazienti a rischio alto o molto alto riduce il pericolo di infarto e ictus indipendentemente dai livelli di base”. Ciò significa che ridurre il colesterolo Ldl è efficace anche con livelli di partenza inferiori alla media”.
“Non esiste un limite inferiore di colesterolo Ldl noto per essere pericoloso”, precisa Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto Sic, che precisa come nei pazienti ad alto rischio il colesterolo cattivo deve essere inferiore a 55mg/dl.
Farmaci contro il colesterolo vecchi e nuovi
Per abbassare il colesterolo i farmaci di elezione sono le statine “ben tollerate e i cui benefici superano di gran lunga i pericoli, anche tra quelli a basso rischio” di aterosclerosi – aggiunge Francesco Barillà, presidente Finsic – Se le statine e l’ezetimbe non sono sufficienti a ridurre i livelli di colesterolo – prosegue – possono essere usati gli inibitori di Pcsk9, molto potenti, che sono somministrati una volta al mese”. Ma in arrivo ci sono anche nuovi farmaci che “saranno immessi sul mercato entro un anno” conclude Pasquale Perrone Filardi “come l’acido bempedoico che interviene sulla biosintesi del colesterolo. Non sostituirà le statine ma potrà essere una soluzioni di trattamento per chi non può assumerle”.
Fonti / Bibliografia
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- https://www.sys-academy.org/wp-content/uploads/PERRONE-FILARDI-PASQUALE-CVEF-2015.pdf