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Dalla fine degli anni ’90 a oggi il valore medio del colesterolo degli italiani è aumentato in maniera significativa sia negli uomini (dal 205 a 211 mg/dl) sia nelle donne (da 207 a 217 mg/dl), secondo i dati dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare. Eppure due su tre non lo misurano, e la metà scopre di avere livelli preoccupanti (sopra i 200 mg/dl): un problema non da poco, considerando che il colesterolo “cattivo” (Ldl) è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
I risultati dello screening
Al Policlinico Gemelli di Roma è stato realizzato uno screening finalizzato a verificare il grado di consapevolezza delle persone rispetto al rischio delle malattie cardiache e all’importanza della prevenzione. I risultati dello screening del “Mese del cuore” hanno rivelato che il 61% delle persone valutate hanno valori alti di pressione arteriosa e il 56% è in sovrappeso. Due persone su 3 (38%) del campione analizzato non avevano misurato il colesterolo nell’ultimo anno. Più della metà delle persone coinvolte nei check-up ha dichiarato di non seguire una dieta equilibrata (52%) e di non fare regolarmente attività fisica (53%). Ancora tanti, poi, i fumatori: il 24% del campione. Il nostro Paese ha ancora molto da imparare sugli stili di vita collegati a longevità e qualità della vita.
Perché è bene tenere d’occhio il colesterolo
Una riduzione di 40 mg/dl di colesterolo Ldl si associa a un abbattimento del 20-25% delle morti per cause cardiovascolari e di infarto miocardico non fatale. È sufficiente un semplice check up per valutare la correttezza delle proprie abitudini di vita e ricevere preziosi consigli su come vivere in modo più sano e più a lungo. Per cominciare, si può visitare il sito viaggioalcuoredelproblema.it dove è a disposizione un percorso formativo e un test di autovalutazione dei 7 principali fattori di rischio cardiovascolare: pressione arteriosa, indice di massa corporea, colesterolo, dieta equilibrata, esercizio fisico, fumo e glicemia.