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Se dovessimo lanciare uno slogan, potremmo dire che “lower is better” (più basso è meglio). Soprattutto se si ha già un rischio cardiovascolare. Nel caso del colesterolo cattivo, infatti, l’incidenza di infarto e ictus va di pari passo con i livelli di Ldl.
Tutti gli studi concordano
Oltre 200 ricerche condotte negli ultimi 25 anni hanno portato alla conclusione che più bassi sono i valori di colesterolo cattivo (C-Ldl) più bassa è l’incidenza di eventi cerebro-cardiovascolari. La stessa conclusione è riportata nelle nuove Linee guida sulle dislipidemie presentate dalla European Society of Cardiology e dalla European Atherosclerosis Society, che hanno anche stabilito i nuovi livelli target di C-Ldl da rispettare per i pazienti definiti a rischio cardiovascolare “molto alto” e “alto”: rispettivamente <55 mg/dl e <70 mg/dl. In ogni caso abbassare il colesterolo cattivo riduce il rischio indipendentemente dalla sua concentrazione di base. “Ciò significa che nelle persone ad alto rischio di infarto e ictus ridurre il colesterolo è una misura efficace anche quando i suoi livelli di partenza sono sotto la media”, ha dichiarato Colin Baigent della University of Oxford.
Il parere dell’esperto
“C-Ldl è il fattore causale della malattia aterosclerotica (l’ostruzione dei vasi sanguigni) e quindi le strategie terapeutiche devono mirare ad abbassarlo il più possibile, secondo il concetto meno è meglio“, ha confermato Alberto Zambon, associato di Medicina Interna presso l’Università di Padova.
Come agiscono quello buono e quello cattivo
Il colesterolo si distingue in buono (Hdl) e cattivo (Ldl): il primo trasporta il colesterolo Ldl al fegato per il suo smaltimento, il secondo è responsabile del suo accumulo all’interno delle arterie, favorendo il processo di aterosclerosi, che è alla base di diverse patologie cardiovascolari come ictus e infarto.
Farmaci e corretto stile di vita
Le nuove Linee guida indicano che i farmaci anti-colesterolo debbano essere utilizzati nel modo più efficace possibile nei pazienti a rischio. Come ha sottolineato Alberico Catapano dell’Università di Milano: “Ai pazienti sotto trattamento che sono già vicini alla soglia target viene indicata un’altra terapia in grado di fornire un’ulteriore riduzione di almeno il 50%”. Tra i farmaci consigliati figurano le statine, che rallentano la produzione del colesterolo Ldl. Importante anche seguire una dieta salutare, fare maggiore attività fisica ed evitare di fumare.