Colesterolo “cattivo”: i valori da non superare per scongiurare infarto e ictus

Stefania Lupi A cura di Stefania Lupi Pubblicato il 24/10/2019 Aggiornato il 24/10/2019

Il rischio cardiovascolare va di pari passo con i livelli del colesterolo cattivo. Lo confermano le ultime ricerche scientifiche e le nuove linee guida sulle dislipidemie

Colesterolo “cattivo”: i valori da non superare per scongiurare infarto e ictus

Se dovessimo lanciare uno slogan, potremmo dire che “lower is better” (più basso è meglio). Soprattutto se si ha già un rischio cardiovascolare. Nel caso del colesterolo cattivo, infatti, l’incidenza di infarto e ictus va di pari passo con i livelli di Ldl.

Tutti gli studi concordano

Oltre 200 ricerche condotte negli ultimi 25 anni hanno portato alla conclusione che più bassi sono i valori di colesterolo cattivo (C-Ldl) più bassa è l’incidenza di eventi cerebro-cardiovascolari. La stessa conclusione è riportata nelle nuove Linee guida sulle dislipidemie presentate dalla European Society of Cardiology e dalla European Atherosclerosis Society, che hanno anche stabilito i nuovi livelli  target di C-Ldl da rispettare per i pazienti definiti a rischio cardiovascolare “molto alto” e “alto”: rispettivamente <55 mg/dl e <70 mg/dl. In ogni caso abbassare il colesterolo cattivo riduce il rischio indipendentemente dalla sua concentrazione di base. “Ciò significa che nelle persone ad alto rischio di infarto e ictus ridurre il colesterolo è una misura efficace anche quando i suoi livelli di partenza sono sotto la media”, ha dichiarato Colin Baigent della University of Oxford.

Il parere dell’esperto

“C-Ldl è il fattore causale della malattia aterosclerotica (l’ostruzione dei vasi sanguigni) e quindi le strategie terapeutiche devono mirare ad abbassarlo il più possibile, secondo il concetto meno è meglio“, ha confermato Alberto Zambon, associato di Medicina Interna presso l’Università di Padova.

Come agiscono quello buono e quello cattivo

Il colesterolo si distingue in buono (Hdl) e cattivo (Ldl): il primo trasporta il colesterolo Ldl al fegato per il suo smaltimento, il secondo è responsabile del suo accumulo all’interno delle arterie, favorendo il processo di aterosclerosi, che è alla base di diverse patologie cardiovascolari come ictus e infarto.

Farmaci e corretto stile di vita 

Le nuove Linee guida indicano che i farmaci anti-colesterolo debbano essere utilizzati nel modo più efficace possibile nei pazienti a rischio. Come ha sottolineato Alberico Catapano dell’Università di Milano: “Ai pazienti sotto trattamento che sono già vicini alla soglia target viene indicata un’altra terapia in grado di fornire un’ulteriore riduzione di almeno il 50%”. Tra i farmaci consigliati figurano le statine, che rallentano la produzione del colesterolo Ldl. Importante anche seguire una dieta salutare,  fare maggiore attività fisica ed evitare di fumare.

 

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Il menù ideale per tenere sotto controllo il colesterolo è a base di verdura cruda all’inizio del pasto, proteine, preferibilmente a base di pesce e verdura cotta. Il tutto condito con olio extravergine di oliva.

 

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