Cistite: un freno agli antibiotici

Stefania Lupi A cura di Stefania Lupi Pubblicato il 04/07/2019 Aggiornato il 04/07/2019

Avvertimento dell’Aifa ai medici: prescrivere gli antibiotici per la cistite solo quando è necessario

Cistite: un freno agli antibiotici

La cistite accomuna molte donne, specie in estate: provoca un frequente bisogno di urinare e forti bruciori proprio durante la minzione. L’abbassamento delle difese immunitarie e gli sbalzi di temperatura dovuti all’aria condizionata aumentano il rischio di sviluppare questa infezione della parete della vescica delle basse vie urinarie. E in questi casi, il rimedio di prima scelta sono gli antibiotici. Almeno finora.

Le ultime Linee guida

Recentemente, però l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha lanciato un avvertimento.  Gli antibiotici ciprofloxacina, levofloxacina, moxifloxacina, pefloxacina, prulifloxacina, rufloxacina, norfloxacina, lomefloxacina, appartenenti alle famiglie dei chinoloni e dei fluorchinoloni, devono essere prescritti con cautela, poiché possono indurre, oltre a reazioni avverse a carico del sistema muscolo-scheletrico e del sistema nervoso, la comparsa di gravi malattie a carico dell’aorta. Sempre l’Aifa ha deciso di ritirare dal commercio i medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico che hanno un meccanismo d’azione simile a quello dei fluorochinoloni.

Anche all’estero

La decisione dell’Aifa è stata presa in accordo con l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) dopo che tre differenti studi epidemiologici condotti in Canada, Taiwan e Svezia hanno evidenziato un aumento del rischio di aneurisma e dissezione dell’aorta nei pazienti esposti al trattamento con fluorochinoloni. Il meccanismo alla base di queste reazioni avverse è lo stesso che determina il rischio di rottura dei tendini e cioè una riduzione del contenuto in collagene del tessuto connettivo che porta a un indebolimento della parete dei vasi.

Il parere degli esperti

La frequenza di queste patologie è molto bassa (circa 3-30 casi 100.00 persone l’anno) ma i fluorochinoloni la aumenterebbero a seconda degli studi del 66-150%. – spiega Roberto Padrini ordinario di farmacologia all’Università degli Studi di Padova -. Pertanto, queste segnalazioni suggeriscono di non utilizzare questi farmaci per infezioni lievi che guarirebbero anche senza antibiotici o che possono rispondere ad antibiotici di altro tipo e neppure in pazienti che abbiano già avuto reazioni avverse da fluorochinoloni, specie in presenza di fattori predisponenti, quali l’età avanzata, l’insufficienza renale o l’uso contemporaneo di corticosteroidi. In questi casi devono rivolgersi immediatamente al medico nel caso in cui compaiano improvvisamente dolori al torace o addominali. Aggiunge Alessandro Rossi, membro della Società italiana di medicina generale e responsabile dell’area relativa all’antibioticoresistenza: di fronte a una cistite acuta non complicata, non è necessario prescrivere un chinolone o un fluorochinolone. È sufficiente raccomandare una corretta idratazione e prescrivere antibiotici a base di cotrimossazolo o fosfomicina. Se invece l’infezione è complicata bisogna valutare l’effettiva utilità caso per caso.

 

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Per prevenire la cistite è importante bere acqua lontano dai pasti. Ancora più importante è urinare regolarmente e non trattenersi per la pigrizia.

 

Fonti / Bibliografia

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