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Si sente parlare spesso di celiachia, di allergia al glutine e cibi per celiaci. Ma c’è molta confusione, soprattutto riguardo la sintomatologia. Dal punto di vista scientifico, la celiachia è una malattia sistemica cronica che colpisce l’apparato intestinale ed è dovuta a una forte intolleranza al glutine, una sostanza composta da due proteine contenuta in moltissimi cereali.
La visita dall’odontoiatra
Non molti, però, sanno che un’attenta analisi dello stato della bocca può essere un aiuto efficace per individuare la celiachia: proprio nella cavità orale, infatti, possono nascondersi dei preziosi indizi. Afte e macchie sullo smalto dei denti sono le “spie” più comuni, che suggeriscono la presenza di qualche problema a livello intestinale. Tuttavia, come afferma Jacopo Gaultieri, odontoiatra membro dell’Eao (European association for osseointegration), specializzato in implantologia e rigenerazione ossea, “il disturbo intestinale è solo il primo di una serie di reazioni che possono colpire anche altre sedi del corpo”.
La dieta di eliminazione
Essere celiaco comporta l’eliminazione di tantissimi tipi di cereali, dal grano, al farro fino al kamut, prestando attenzioni anche a cibi insospettabili, come per esempio la salsa di soia o il lievito per dolci, che potrebbero contenere glutine. In caso di diagnosi tardiva della celiachia, l’ingestione di glutine comporta danni alla mucosa intestinale, provocando a lungo andare altri tipi di malattie o disturbi, anche gravi, come fragilità ossea e difficoltà a concepire(). Mediamente, la celiachia è una malattia che colpisce di più le donne, con la massima insorgenza tra i 30 e i 40 anni.