Argomenti trattati
Da prima di Natale sono diventate immagini purtroppo consuete lunghe code di cittadini in fila per ore – al freddo – davanti alle farmacie o agli appositi hub o serpentoni di auto in coda ai drive-through allestiti ormai un po’ ovunque in tutta Italia per fare un tampone, perché sospetti positivi o perché venuti a contatto con una persona positiva o – ancora – per un controllo nel timore di essere positivi e di poter contagiare, quindi, una persona fragile, come i nonni. E poi ancora perché – trascorso il periodo di quarantena in quanto positivi – devono effettuare il tampone di controllo che accerti la negativizzazione e quindi consenta la ripresa delle normali attività, a cominciare da quella lavorativa e scolastica. Senza dimenticare chi – che per scelta ha deciso di non vaccinarsi – deve ogni 48 ore sottoporsi a un tampone (72 ore se molecolare) per ottenere il green pass base per avere accesso a una serie di attività, sempre meno, però, se si considera la stretta impressa dal governo che sta imponendo il green pass rafforzato – ottenibile solo con il vaccino o se si è guariti dal Covid – per un numero sempre più ampio di attività, compreso dal 10 gennaio l’accesso a autobus e metropolitane.
Ce ne sono diversi tipi
Insomma, le occasioni per fare i tamponi non mancano di certo. E la confusione è tanta tra le persone (e parliamo di milioni di italiani, data l’alta contagiosità della variante Omicron), che non sanno più come destreggiarsi tra quelli a disposizione: tamponi molecolari, antigenici di prima, seconda e terza generazione e kit salivari fai-da-te (che – ricordiamolo – non hanno valenza ai fini del rilascio del green pass base).
Quali e quando farli
Per fare chiarezza sui vari tamponi e sul loro utilizzo si è espressa la Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali, per bocca del bocca del suo presidente, il professor Claudio Mastroianni. “Un soggetto asintomatico, se vaccinato con tre dosi o con due dosi da meno di 120 giorni, deve mettersi in autosorveglianza ed effettuare un tampone in caso di sintomi sospetti – spiega Mastroianni – . Nei soggetti sintomatici si possono eseguire diversi tipi di tampone: antigenico o molecolare. Se un tampone rapido in un soggetto con sintomi è negativo, sarà opportuno ripetere un test antigenico o molecolare 5 giorni dopo in caso di persistenza dei sintomi. L’ideale sarebbe un tampone molecolare”.
Non tutti i tamponi sono uguali
Prosegue Mastroianni: “I test antigenici disponibili in farmacia sono qualitativi (rivelano cioè l’eventuale positività del soggetto) e possono dare dei falsi negativi, avendo una sensibilità più bassa, intorno al 70%, rispetto ai molecolari. Vi è anche un altro test, tra quelli antigenici di ultima generazione, detti semiquantitativi che vengono eseguiti nei laboratori di riferimento e rappresentano un’alternativa ai tamponi molecolari. Esistono, quindi, tamponi antigenici rapidi semiquantitativi più affidabili. L’unità di misura è chiamata COI (Cut Off Index): se questo supera quota 10 la positività è pressoché certa e non è necessario fare un test molecolare per la conferma. Finora questi test sono stati utilizzato nei laboratori, ma a breve arriveranno anche nelle farmacie e potranno essere prescritti anche dal medico di medicina generale”.
Fonti / Bibliografia
- FAQ - Certificazione verde COVID-19IL TUO PASS PER PROTEGGERE TUTTI - La Certificazione verde COVID-19 rende più sicuri tutti i cittadini, soprattutto i più fragili.
- FAQ - Certificazione verde COVID-19IL TUO PASS PER PROTEGGERE TUTTI - La Certificazione verde COVID-19 rende più sicuri tutti i cittadini, soprattutto i più fragili.
- Test molecolare (mediante tampone naso orofaringeo) - ISS
- COVID-19: test rapido, come funziona ed efficacia - HumanitasIl test rapido antigenico viene eseguito su un campione prelevato tramite tampone naso-faringeo. La sua efficacia è però minore del tampone molecolare.
- SIMIT- Società Italiana di Malattie Infettive e tropicaliSIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali
- Covid. Nuove conferme su efficacia tamponi rapidi dallo Spallanzani: “Se cut-off test rapido è superiore a 10 non serve tampone convalida” - Quotidiano SanitàA comunicarlo è l’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato: “Si conferma la validità, in questa fase, dei tamponi rapidi come elemento fondamentale nell’ambito dello screening di soggetti asintomatici. Nei prossimi giorni inizierà la distribuzione dei kit ai medici di medicina generale che hanno aderito alla manifestazione di interesse”.