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Ma le carni rosse e i salumi fanno male oppure no? Nel 2015 la IARC “Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro” le aveva inserite tra le sostanze che possono provocare il tumore all’uomo, raccomandandone, perciò, un ridotto consumo. Recentemente, tuttavia, un team di ricercatori internazionali ha “stravolto” queste affermazioni pubblicando sull’autorevole rivista scientifica “Annals of Internal Medicine”, le seguenti raccomandazioni : “Per restare in salute non c’è bisogno di ridurre il consumo di carni rosse e processate, ovvero quelle salate, essiccate, fermentate, affumicate, trattate con conservanti per migliorarne il sapore o la conservazione”.
Il parere dell’esperto
Secondo Giordano Beretta, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e responsabile dell’oncologia medica dell’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo, dimostrare che un singolo alimento provochi il tumore è assai difficile perché esistono tante variabili eterogenee da analizzare. Quest’ultimo studio ha un buon fondamento scientifico, riferisce Beretta, ma sono le ricerche su cui si fonda che hanno “una bassa certezza dell’evidenza”, come anche dichiarato dagli stessi autori.
Parola d’ordine: prudenza
Per interpretare questi dati, che vanno controcorrente rispetto a tutte le attuali linee guida, è importante essere “prudenti” e ricordarsi che:
1. La ricerca scientifica sull’alimentazione è spesso molto difficile perché si fa riferimento a informazioni ottenute tramite questionari a migliaia di partecipanti, diversamente dalle sperimentazioni che si fanno per testare nuovi medicinali su pazienti, in cui si hanno dati raccolti secondo metodi scientifici ben definiti e uguali per tutti.
2. Dimostrare che un singolo cibo faccia bene o male è complicato perché le prove raccolte devono essere valutate considerando anche le abitudini personali: fumo, sovrappeso, malattie, genetica.
Buon senso e moderazione
Anche se i risultati della ricerca pubblicata sugli Annals of Internal Medicine sono significativamente superiori a quelli del 2015, è ancora presto per dare un giudizio definivo. Sono necessarie altre conferme. Perciò gli esperti raccomandano di moderare il consumo della carni rossi e salumi giacché i tumori dipendono anche dalla dieta e dal sovrappeso in almeno 3 casi su 10.
Anche virtù
Le carni rosse, ricorda Beretta, è fonte di nutrienti essenziali per la salute come le proteine, la vitamina B12, il ferro e lo zinco. Gli altri elementi che possono influenzare le caratteristiche salutari della carne sono:
· il grasso, che dipende dalla specie animale, dall’età, dal sesso, da come è stato allevato e nutrito;
· dal taglio della carne;
· dal metodo di cottura, perché essiccare, grigliare, friggere o affumicare qualsiasi alimento può determinare la formazione di sostanze chimiche cancerogene.
No agli inutili allarmismi
Sia gli oncologi sia i nutrizionisti concordano che per prevenire il cancro è fondamentale seguire una dieta equilibrata e varia, in cui nulla è proibito. L’importante è moderare le quantità, soprattutto per le carni rosse processate, poiché al momento non è possibile stabilire con precisione un livello di consumo con rischio pari a zero.