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È risaputo: lo smog non fa bene alla salute. Nello specifico, recenti ricerche hanno dimostrato che l’inquinamento danneggia soprattutto le donne. Uno studio italiano conferma, in particolare, la correlazione tra la concentrazione di particolato sottile e un aumento del rischio di morte per le donne con precedente diagnosi di cancro al seno.
Uno studio su oltre 2.000 donne
È il primo studio in Europa, ma il terzo in tutto il mondo (dopo quelli in California e Cina), che conferma il nesso tra esposizione a Pm2.5 – il particolato più dannoso per la salute – e prognosi terminale del tumore al seno. Lo studio, guidato da Paolo Contiero, responsabile della Struttura semplice dipartimentale di epidemiologia ambientale dell’Istituto nazionale tumori, ha coinvolto 2.021 donne, cui era stato diagnosticato il cancro al seno tra il 2003 e il 2009. Per stabilire il legame, sono stati confrontati i dati del Registro tumori con le rilevazioni effettuate mediante strumentazioni satellitari. I risultati hanno dimostrato un incremento del rischio di morte tra il 72% e l’82% nelle donne più esposte alle polveri Pm2.5.
Nuovi approfondimenti per cure più mirate
Le coordinate geografiche dei luoghi di residenza delle donne coinvolte nello studio sono state individuate attraverso un sistema Gis (Sistema informativo geografico), mentre la densità delle polveri Pm2.5 è stata misurata tramite i satelliti dai fisici canadesi della Dalhousie University e dall’équipe del Centro di Astrofisica Harvard-Smithsonian di Cambridge. Come afferma l’autore principale dello studio, i risultati “sono altamente rappresentativi, in quanto basati su un Registro tumori di popolazione capace di intercettare tutti i casi di neoplasia presenti su un territorio e su una popolazione di donne numericamente elevata. Inoltre, i risultati sono simili a quanto già osservato nello studio californiano e in quello cinese. Uno dei punti di forza dello studio dell’Int è l’utilizzo innovativo dei dati satellitari (gli studi californiani e cinesi, invece, avevano usato metodiche basate sulle centraline di rilevazione degli inquinanti), che identificano le concentrazioni di particolato nelle diverse zone con copertura esaustiva di tutto il territorio”. Lo scienziato ha tuttavia rilevato la necessità di ulteriori approfondimenti, per determinare in maniera più precisa le cause di questa correlazione, al fine di definire strategie di cura più efficaci per le donne a cui è stato diagnosticato il cancro al seno.