Argomenti trattati
Un nuovo test sarebbe in grado di individuare il 100% dei tumori della cervice uterina, inclusi gli adenocarcinomi, un tipo di cancro al collo dell’utero molto difficile da diagnosticare. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Cancer dagli scienziati della Queen Mary University di Londra (Regno Unito) e del BC Centre for Disease Control di Vancouver (Canada), secondo cui l’esame sarebbe più efficace del Pap test (che evidenzia solo circa il 50% delle lesioni precancerose) e del test per la ricerca del Papillomavirus (test Hpv) , un metodo di screening cervicale più accurato, che rileva la presenza del Dna del Papillomavirus umano, ma indica solo se le donne sono state infettate o meno dal virus, senza fornire informazioni sul reale rischio di cancro al collo dell’utero.
Come funziona
Il test esamina i marcatori chimici presenti sul Dna, che ne costituiscono il profilo epigenetico. “Una caratteristica – osserva Attila T. Lorincz, che ha coordinato la ricerca e che già nel 1988 aveva contribuito a sviluppare il primo test al mondo per l’Hpv – che dimostra il ruolo chiave dell’epigenetica (ovvero il modo in cui i geni sono espressi) nello sviluppo di un importante tumore utilizzando i dati dei pazienti in clinica. Stiamo ottenendo sempre più dimostrazioni che è l’epigenetica e non le mutazioni del Dna a determinare una serie di tumori precoci, tra cui quello il cancro al collo dell’utero.
La ricerca su quasi 16.000 donne
Gli scienziati hanno confrontato l’efficacia del nuovo test con quella del Pap test e del test Hpv in uno studio clinico condotto su 15.744 donne canadesi. La sperimentazione ha dimostrato che il nuovo esame è più accurato rispetto agli altri due metodi diagnostici poiché ha individuato il 100% degli otto tumori della cervice uterina che si sono sviluppati nei cinque anni successivi all’inizio dell’indagine.
Efficace anche sulle cellule pre-cancerose
I ricercatori hanno poi esaminato un sottogruppo composto da 257 donne positive all’Hpv. In questo caso, il nuovo test ha rilevato il 93% delle lesioni pre-cancerose, mentre il Pap test soltanto il 61% e la combinazione tra Pap test e test HPV l’86%. Alla luce di questi risultati, gli autori ritengono che l’uso del nuovo test potrebbe ridurre il numero delle visite mediche e degli screening, perché permetterebbe di diagnosticare precocemente il rischio di cancro al collo dell’utero.