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Quali sono i cambiamenti del corpo quando si ingrassa? Quelli esterni sono ovviamente evidenti, ma anche all’interno i mutamenti sono notevoli. Si tratta di alterazioni molecolari e metaboliche che si presentano velocemente quando si ingrassa ma altrettanto velocemente se ne vanno quando si perde peso: conoscerle può permettere di migliorare la prevenzione di gravi malattie, come il diabete, e di contrastare l’obesità, ritenuta l’epidemia a oggi più pericolosa dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Prima all’ingrasso
Un importante passo in avanti sulla conoscenza dei cambiamenti del corpo è stato fatto dai ricercatori della Stanford University, che hanno presentato la più accurata analisi mai effettuata finora sugli effetti metabolici e molecolari che avvengono quando si ingrassa. Alla ricerca hanno partecipato 23 volontari normopeso e sovrappeso, 13 dei quali presentavano anche insulino-resistenza, uno dei primi sintomi che possono portare allo sviluppo del diabete di tipo 2. I ricercatori hanno prima raccolto informazioni dettagliate su tutti i volontari all’inizio dello studio e poi hanno chiesto loro di seguire per un mese una dieta ipercalorica, per ripetere le misure al termine di questo periodo di ingrassamento forzato. Finita questa prima fase, i partecipanti (ingrassati in media di quasi tre chili) hanno seguito un nuovo regime alimentare studiato per perdere i chili in più e, una volta tornati al peso iniziale, sono stati sottoposti nuovamente a una serie di esami.
Effetti metabolici e molecolari
Le analisi effettuate all’inizio dello studio (prima della dieta ingrassante) hanno mostrato la presenza di specifici marker di infiammazione nei partecipanti affetti da insulino-resistenza, alterazioni molecolari non presenti nei partecipanti sani. Analizzando in seguito l’organismo dei 23 partecipanti al temine del periodo di sovra-alimentazione i marker di infiammazione erano comparsi anche nei partecipanti sani. In questi ultimi, però, l’ingrassamento ha determinato la proliferazione di un batterio intestinale chiamato Akkermansia muciniphila, di cui è noto l’effetto protettivo nei confronti del diabete di tipo 2. Una scoperta che potrebbe far supporre che il microrganismo svolga un ruolo importante nel tenere a bada gli effetti deleteri dell’ingrassamento. Ancora più interessanti sono stati gli effetti osservati sul sistema cardiocircolatorio. Le analisi hanno, infatti, evidenziato la comparsa di caratteristiche molecolari associate a un maggior rischio di sviluppare cardiomiopatia dilatativa, una patologia che può compromettere la capacità del cuore di pompare efficacemente il sangue.
Basta un mese
Una scoperta particolarmente importante, dal momento che ha permesso di capire che basta un mese di sovra-alimentazione per modificare completamente i parametri del sistema cardiocircolatorio.