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Farmaci e bisturi sembrerebbero non essere le uniche armi efficaci nella lotta contro i calcoli renali: secondo uno studio pubblicato su “Urology” da un gruppo di medici turchi del Training and Research Hospital di Ankara, il sesso potrebbe facilitare l’espulsione spontanea dei calcoli. Avere rapporti frequenti, addirittura, sembrerebbe funzionare meglio dei farmaci che aiutano a eliminare i “sassolini” per vie naturali, riducendo il tempo medio di espulsione sia rispetto alle terapie puramente sintomatologiche sia rispetto a quelle basate sull’assunzione di farmaci specifici.
Analizzati 90 uomini per un mese
La ricerca che ha indicato questa soluzione ha coinvolto pazienti maschi, maggiorenni, con colica renale o diagnosi di calcolo ureterale, suddivisi a caso in 3 gruppi. Dei 90 uomini che rispondevano ai criteri di inclusione, 75 hanno completato lo studio durato 4 settimane. Il primo gruppo ha avuto la sola “prescrizione” di avere almeno 3 rapporti sessuali alla settimana, il secondo ha assunto un farmaco alfa-litico, al terzo è stata indicate solo una terapia sintomatica, funzionando da gruppo di controllo. Dopo due settimane si è visto come nel primo gruppo si fossero verificati il doppio di casi di espulsione spontanea dei calcoli rispetto al gruppo 2, mentre il terzo gruppo registrava la percentuale più bassa. Dopo 4 settimane il 93,5% dei pazienti del gruppo 1, l’81% del gruppo 2 e il 78% del 3 avevano espulso spontaneamente i calcoli.
La terapia classica
Normalmente, l’approccio terapeutico alla colica renale causata da calcoli di dimensioni inferiori ai 6 millimetri prevede la somministrazione di alfa-bloccanti, uniti all’assunzione di abbondante acqua, agli antispastici e al suggerimento di camminare, correre e saltellare, compatibilmente con le condizioni di salute del paziente. Dopo 4 settimane nel caso in cui l’espulsione non si fosse manifestata, bisogna intervenire chirurgicamente.
Il rilascio di endorfine
Secondo Giorgio Franco, presidente della Sia, Società italiana di andrologia, il movimento meccanico del rapporto sessuale e l’azione miorilassante delle endorfine rilasciate durante l’orgasmo potrebbero essere alla base di una più semplice e rapida espulsione dei piccoli calcoli posizionati nel tratto finale dell’uretere. Una conclusione curiosa, che deve portare clinici e ricercatori a riflettere su possibili alternative terapeutiche alle attuali, che potrebbero avere ripercussioni positive anche in termini di costi sanitari diretti (terapia farmacologica e chirurgica) e indiretti (giornate lavoro perse).