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Nel nostro Paese concedersi un buon caffè la mattina appena svegli è un rito pressoché irrinunciabile. Iniziare a lavorare senza la consueta dose di caffè è, infatti, spesso molto difficile. Quante volte abbiamo sentito dire “oggi fatico a carburare… non ho fatto colazione, mi ci vorrebbe proprio un bel caffè!”? Uno studio australiano, condotto da Merlin Thomas docente di Medicina alla Monash University, conferma le qualità della bevanda più apprezzata dagli italiani e spiega il perché non concedersi la consueta dose di caffè la mattina possa provocare un gran mal di testa.
L’azione della caffeina
La caffeina è uno stimolante che agisce molto velocemente sul cervello. La sua azione permette di bloccare alcuni ricettori che captano gli effetti dell’adenosina, un neurotrasmettitore responsabile del classico torpore cerebrale mattutino. Il caffè la mattina permette quindi di affrontare meglio la giornata: crescono i livelli di concentrazione e ci si sente rinvigoriti… e anche un po’ euforici.
Il fattore assuefazione
La chiave dello studio condotto da Thomas risiede nel livello di assuefazione di ognuno dalla caffeina. Consumando regolarmente caffè si crea una sorta di dipendenza. Quando non si fornisce al cervello la corretta dose giornaliera di caffeina si rischia così di non rendere al massimo. Calano i livelli di attenzione, ci si sente più stanchi e irritabili e, soprattutto, si rischia di andare incontro a una fastidiosa emicrania. Ma basta bere un caffè la mattina per risolvere il problema e ripartire alla grande.