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Il consumo del caffè in capsule sta aumentando sempre di più, tanto che molti italiani hanno abbandonato la vecchia caffettiera per lasciare spazio in cucina alle macchinette del caffè in capsule. Anche se è più costoso del caffè tradizionale (circa 40 cent contro i 15 cent a tazzina), è oramai preferito a quello della moka perché più pratico, veloce, oltre che essere presente in tantissime miscele per soddisfare i più svariati gusti.
Pericoloso per la fertilità maschile
Tuttavia, il costo dell’oro nero in capsule o in cialde non sarebbe l’unico aspetto negativo. Secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova, infatti, questo caffè potrebbe essere dannoso alla salute, soprattutto maschile perché rilascia in acqua metalli pesanti e “ftalati”, agenti chimici aggiunti alla plastica per renderla più flessibile. Gli ftalati sono considerati dannosi per la fertilità maschile.
Lo studio dell’Università di Padova
La ricerca diretta da Carlo Foresta, professore ordinario dell’Università degli Studi di Padova e presidente della Fondazione Foresta onlus, ha analizzato gli effetti dell’alluminio, materiale con cui sono realizzate le capsule di caffè, sulla salute. Ed è risultato che il caffè in capsule può veicolare gli ftalati, presenti non solo nella plastica ma anche nell’alluminio, che sarebbero rilasciati a contatto con l’acqua calda. Ma fortunatamente la quantità di ftalati rilasciata è inferiore ai limiti di legge.
Rischio effetto accumulo
Resta da capire, concludono i ricercatori, se esiste un danno dose-dipendente al consumo di più caffè al giorno e nel lungo periodo. Per questo alcune aziende hanno già dichiarato di aver aggiunto una membrana alimentare tra l’alluminio e il caffè, in modo da evitare che vengano in contatto fra di loro.