Burnout, per l’Oms lo stress cronico da lavoro è una sindrome

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 29/10/2019 Aggiornato il 29/10/2019

Il burnout indica una condizione di stress cronico derivata da una situazione lavorativa non ottimale. Un problema che riguarda sempre più persone e che l’Oms ha ora classificato come sindrome

Burnout, per l’Oms lo stress cronico da lavoro è una sindrome

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) alza l’asticella in tema di burnout. Lo stress cronico derivato da una condizione lavorativa non ottimale passa così da stato di esaurimento a vera e propria sindrome. La nuova classificazione rappresenta un ulteriore tassello nel percorso di riconoscimento di un problema mentale e fisico che colpisce sempre più persone, soprattutto nelle società più industrializzate.

Esaurimento fisico e mentale

Sotto la definizione di burnout ricadono normalmente stati di stress ed esaurimento fisico e mentale: dall’alienazione al senso di mancata realizzazione personale, dall’isolamento alla vera e propria depressione mentale e fisica. Quella che l’Oms indica come nuova sindrome colpisce principalmente quei lavoratori che professionalmente devono per forza di cose relazionarsi con gli altri. A risentire maggiormente del problema sono la società occidentali, dove una corsa alla produttività e alla performance lavorativa sempre più spinte mette alle strette i limiti psico-fisici delle persone.

Effetti devastanti

Il problema è che la costante e utopica corsa alla perfezione lavorativa svuota le persone, ne riduce l’efficienza azzerando le energie fisiche e mentali. Il burnout è proprio questo, uno squilibrio tra le richieste lavorative e la capacità fisica e mentale di sostenerle e soddisfarle. Si va così incontro a un senso di vuoto, apatia e inadeguatezza che porta ad affrontare il lavoro spostando l’attenzione su sentimenti negativi, con evidenti cali di produttività e un crescente senso di spossatezza, stress, frustrazione e conflitto verso se stessi e gli altri. A ciò, si sommano sovente malesseri fisici come cefalee e disturbi del sonno.

Diagnosi difficile

Le motivazioni dietro questo problema sono talmente personali che, come spiega Umberto Candura presidente dell’Associazione nazionale Medici d’Azienda e Competenti, risulta difficile curare con successo il singolo caso. Quasi tutti abbiamo, almeno una volta nella vita, attraversato periodi complicati sul lavoro e provato un senso di svuotamento simile al burnout. Per fortuna, lo stress cronico porta a complicazioni persistenti solo per una minoranza dei lavorati. Il problema, illustra Candura, è una difficoltà medico-legale nel definire i confini così labili di una patologia dalle caratteristiche evanescenti e “personalizzate”.

Un problema sociale

Detto ciò, occorre comunque non abbassare la guardia e lavorare per trovare una soluzione a un problema con gravi ripercussioni sociali. I casi di burnout si palesano, in particolare, nelle professioni assistenziali, spesso legate al mondo della sanità. Con una crescente aspettativa di vita, sempre più persone necessitano di assistenza e, di conseguenza, il lavoro richiesto agli operatori risulta più oberante. Se a ciò si sommano una riduzione delle risorse, una carenza di prospettive e una conseguente minore gratificazione professionale, è chiaro come risulti difficile tenere alta la motivazione e basso lo stress.

Alla ricerca di soluzioni

Prevenire un problema con così tante sfaccettature risulta alquanto complicato. Come sottolinea Candura, lavorare sul singolo è estremamente complesso. La soluzione migliore potrebbe essere quella di lavorare in sinergia con le altre figure professionali e provare a coinvolgere i lavoratori, attivando per esempio uno sportello di ascolto all’interno delle realtà lavorative.

 

 

 
 
 

Da sapere!

La Stanford University, in California, sta mettendo a punto un test per diagnosticare il burnout in modo obbiettivo.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza indietro di 5 giorni secondo l’ecografia e rispetto all’atteso

15/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una differenza di appena 5 giorni tra la settimana di gravidanza individuata in base al calcolo ostetrico (che conta le 40 settimane di gravidanza a partire dalla data di inizio dell'ultima mestruazione) e quanto rilevato dall'ecografia non è significativa, tant'è che non suggerisce di ridatare la gravidanza....  »

Raffreddore perenne e tosse in un bambino di 10 anni

14/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Per quanto strano possa sembrare, a volte certi sintomi manifestati da un bambino già grandicello sono psicosomatici, cioè sono causati da un problema di tipo emotivo-comportamentale.   »

Quanti carboidrati al giorno durante la gravidanza?

11/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Rosa Lenoci

In generale, per le donne in gravidanza, si consiglia un apporto di carboidrati che varia dal 45 al 60% dell'apporto calorico totale giornaliero. Questo significa che se una donna in attesa ha un fabbisogno di 2.200 Kcal al giorno, tra 990 e 1.320 Kcal dovrebbero provenire dai carboidrati.  »

Fai la tua domanda agli specialisti