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Bere il latte materno è un toccasana. Sì, ma per i neonati che vengono allattati al seno dalla propria madre. Per gli adulti, tra i quali sta impazzando la mania di farsi dei veri e proprio cocktail a base di latte umano, invece, i benefici non ci sono, anzi. Sembra una di quelle strane manie per pochi gruppi di fanatici del genere, ma non lo è: bere latte materno è una tendenza sempre più in voga tra gli adulti di mezzo mondo. Il motivo? I presunti effetti benefici – quasi miracolosi – sul fisico e sul benessere del latte umano. Ma, in realtà, non c’è nulla di vero, anzi.
Una moda che arriva dagli Usa
La moda arriva, come spesso capita, da Oltreoceano, ma anche da Oltremanica. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sta impazzando, infatti, l’abitudine di bere latte materno anche molti anni dopo aver finito lo svezzamento. Il tutto con zero vantaggi scientificamente provati e, al contrario, con parecchi rischi, decisamente concreti. A lanciare l’allarme un gruppo di esperti, autori di un recente editoriale sul tema, pubblicato sul “Journal of The Royal Society of Medicine”.
Tanti prodotti diversi
Più che una moda di nicchia, si tratta di una tendenza supportata da una rete di merchandising ben avviata, con tanto di prodotti commercializzati ad hoc. Infatti, in Gran Bretagna sono richiestissimi i gelati confezionati utilizzando latte materno, mentre negli Stati Uniti vanno per la maggiore i lecca lecca con lo stesso ingrediente. Per non parlare poi dello sconfinato mercato virtuale: sul web si possono trovare bevande a base di latte materno di ogni genere.
I possibili rischi
Sottolineato che non esiste né un fondamento scientifico né una base clinica a supporto della tesi che bere latte materno sia benefico, è fondamentale ricordare che, invece, esistono rischi concreti connessi al consumo di latte umano, cioè crudo e non pastorizzato: questo tipo di bevanda, infatti, può esporre a un serio pericolo infettivo. Addirittura bere una bevanda di questo genere, senza gli opportuni controlli e trattamenti, espone al pericolo di contrarre infezioni come l’epatite, l’hiv e la sifilide. Questa nuova tendenza si associa con quella, sempre in aumento, di mangiare la placenta dopo il parto.