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Sonnolenza diurna e calo di memoria e di attenzione: sono i sintomi più frequenti di chi soffre di apnee notturne. Purtroppo si tratta di disturbi aspecifici, cioè possono segnalare diverse malattie e per questo spesso non vengono prese nella giusta considerazione e attribuite genericamente alla stanchezza. Eppure le apnee notturne – ossia quando il respiro si interrompe durante il sonno – non devono essere sottovalutate perché possono avere conseguenze sulla salute.
Un killer silenzioso
Le apnee notturne spesso sono “silenti” e ignorate dalle stesse persone che ne soffrono. Eppure le conseguenze cui possono dar luogo sono molto pericolose: secondo l’Istat (Istituto nazionale di statistica) la sonnolenza diurna sarebbe la causa di un’alta percentuale di incidenti stradali, tanto che si sta iniziando a parlare della sindrome delle apnee notturne come del “killer silenzioso” della strada.
Fattori di rischio
In Italia il problema delle apnee del sonno riguarda all’incirca due milioni di persone, più uomini che donne, e rappresenta la prima causa di forte russamento. Alcuni fattori predispongono allo sviluppo del problema, in primis i crescenti tassi di sovrappeso e obesità e l’insorgenza di malattie cardiache croniche, come lo scompenso.
Come intervenire
Il trattamento delle apnee notturne solitamente prevede l’utilizzo di particolari apparecchi che erogano una pressione positiva che tiene aperte le vie aeree superiori. Nel caso di soggetti obesi la chirurgia bariatrica può fare la differenza: dopo l’intervento, infatti, il numero di apnee notturne si riduce drasticamente.