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Nonostante la Fase 2, il ritorno alla normalità sembra ancora lontano. Per riabbracciare il mondo come lo conoscevamo (e vivevamo) prima del coronavirus occorrerà pazientare. Là fuori, però virus o non virus, il mondo va avanti e la natura fa il suo corso. La stagione della rinascita coincide però anche con il periodo più difficile per chi soffre di allergie primaverili. È, infatti, proprio in questi mesi che si raggiunge il picco allergico. Ma quest’anno, anche grazie all’uso delle mascherine all’aperto, potrebbero esserci meno disturbi allergici.
Mascherine, meno inquinamento e più vita domestica
Gli esperti non hanno dubbi. Chi soffre di una o più allergie primaverili, quest’anno avrà meno fastidi: occhi rossi, starnuti incontrollabili, naso perennemente chiuso e attacchi d’asma. Grazie a mascherine, tassi di inquinamento ridotti e minori possibilità di uscire all’aria aperta, le tipiche allergie primaverili dovrebbero dare un po’ di tregua.
Meno accessi in pronto soccorso
La possibilità di trascorrere una primavera senza grandi problemi allergici è importante anche per altri aspetti. Oltre al sollievo personale di chi ne soffre, è molto probabile che gli accessi in ospedale o al pronto soccorso per casi cronici possano vedere un calo drastico. Un dato importante le probabilità di contagio e i carichi di lavoro che gli operatori sanitari stanno vivendo da mesi. La conferma arriva anche dal direttore dell’Unità operativa di Allergologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona e presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), Gianenrico Senna.
Non bisogna abbassare la guardia
In primis, sottolinea Senna, è importante non trascurare le allergie primaverili e seguire la corretta e usuale terapia farmacologica prescritta dal medico. Evitare le crisi asmatiche è fondamentale per ridurre l’accesso al pronto soccorso e tenere sotto controllo il problema. Ancora più importante, avverte Senna, è informare correttamente chi convive con asma e complicanze respiratorie legate all’ allergia. Chi ne soffre può tranquillamente combattere il problema utilizzando i cortisonici inalatori. Questi rimedi farmaceutici restituiscono sollievo, ristabilizzano la normale respirazione e, soprattutto, non innalzano il rischio di complicazioni da coronavirus.
Minori contatti con i pollini
È dunque importante restare a casa per evitare di entrare in contatto con i pollini. Inoltre, quando si è costretti a uscire, indossare la mascherina, anche quella chirurgica, protegge le vie respiratorie e crea uno scudo contro le maggiori componenti allergiche che in questo periodo invadono l’aria. Infine, rimarca il presidente SIAAIC, la riduzione dell’inquinamento dovuta alla minore circolazione su strada rappresenta un grande vantaggio, in quanto le polvere sottili comportano sempre un aggravio delle malattie respiratorie.
Fonti / Bibliografia
- Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC)La Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) è una società scientifica fortemente radicata nel territorio nazionale con circa 1000 soci attivi che lavorano in strutture universitarie, ospedaliere e ambulatori.