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Alimenti come farmaci? Questa è la nuova sfida che si è posta l’Associazione medici endocrinologi (Ame). Secondo gli endocrinologi, infatti, anche se la ricerca farmaceutica continua a mettere a punto farmaci sempre più innovativi ed efficaci, la prevenzione dovrebbe iniziare con il controllo adeguato della dieta e dell’attività fisica, soprattutto in quei pazienti che, più di altri, potrebbero sviluppare malattie come il diabete di tipo 2, perché presentano già dei fattori di rischio.
L’influenza sull’attività ormonale
L’attività ormonale delle ghiandole endocrine sarebbe influenzata dai nutrienti e dai principi attivi contenuti negli alimenti, con il vantaggio che, l’organismo umano per sua natura, li assorbe meglio dai cibi rispetto a qualunque sostanza di sintesi, come gli integratori.
Che cos’è la nutraceutica
Questo termine è la sintesi di nutrizione e farmaceutico e indica lo studio delle proprietà terapeutiche o preventive di alcuni alimenti. Secondo questa scienza, gli alimenti apporterebbero benefici per la salute e, di conseguenza, anche un risparmio economico per il Servizio sanitario nazionale.
Oltre 3 milioni di diabetici in Italia
Per il dottor Piernicola Garofalo, presidente Ame Onlus, gli italiani che potrebbero avvantaggiarsi dell“effetto terapeutico” degli alimenti sarebbero molti. A cominciare dagli oltre 3 milioni di persone affette da diabete di tipo 2. Cui si aggiungono tutte le persone sovrappeso o obese che potrebbero non sapere di essere diabetici o di essere a rischio di diventarlo. Anche chi soffre di malattie della tiroide ha un rischio maggiore di ammalarsi di diabete. Non di rado, infatti, nello stesso soggetto sono associate malattie della tiroide e diabete. Chi soffre di ipertiroidismo aumenterebbe il rischio di emergenze iperglicemiche, mentre l’ipotiroidismo potrebbe causare il peggioramento del compenso glicemico.
Prediligere la dieta mediterranea
La prevenzione del diabete attraverso l’alimentazione può avvenire solo se adotto il modelli di dieta mediterranea che prevedere di:
- limitare il consumo di zuccheri e carboidrati raffinati, preferendo quelli con basso indice glicemico come pasta e pane integrale;
- ridurre i grassi animali;
- suddividere la giornata alimentare in pasti piccoli e frequenti, con elevato apporto calorico a colazione;
- aumentare l’assunzione di pesce;
- condire con l’olio extravergine d’oliva, alimento dall’alto potere nutraceutico;
- consumare 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura;
- mangiare le proteine prima dei carboidrati per evitare il picco glicemico dopo il pasto.