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Il momento del rientro a lavoro dopo la maternità può essere un passaggio difficile da gestire, in cui entrano in gioco tanti aspetti sia emotivi che organizzativi. Molte neomamme affrontano questa fase con ansia e con qualche senso di colpa dovuto alla necessità di affidare il bimbo ad altre persone per poter ricominciare a lavorare.
Queste emozioni sono normali, ma bisognerebbe cercare di non farsi sopraffare e di ricordare che una mamma serena e soddisfatta della sua vita riuscirà a crescere un bambino felice. È quindi importante affrontare questo passaggio in maniera graduale, prendendosi i propri tempi e scegliendo bene la persona a cui affidare il piccolo, in modo da potersi dedicare con tranquillità al lavoro. Al ritorno dall’ufficio, poi, si potrà instaurare una routine per alimentare il legame tra mamma e bambino, fatta di coccole, attività e momenti speciali.
Come riprendere la vita lavorativa senza ansia
Uno dei problemi da affrontare quando si rientra operativamente nel mondo del lavoro è quello di capire come gestire il bimbo durante gli orari in cui si è sul posto di lavoro. Le soluzioni sono tante: nonni, tate, asilo pubblico o privato… purtroppo non tutte le opzioni sono economiche e spesso ci si trova a considerare l’eventualità di lasciare il lavoro per potersi occupare a tempo pieno del proprio bambino.
Uno dei primi passi da fare è quindi quello di conoscere i proprio diritti in ambito di welfare aziendale: l’applicazione di queste condizioni per le madri dipendenti può facilitare molto il rientro al lavoro delle neomamme. Tra questi diritti ci sono, ad esempio:
- il congedo parentale, cioè l’astensione facoltativa dei genitori dal lavoro per alcuni mesi, di cui si può usufruire fino ai 12 anni del bimbo. L’assenza può essere richiesta anche a ore;
- permessi retribuiti per l’allattamento;
- assenza per malattia del bambino fino ai tre anni di vita del bimbo, anche se questa assenza non è retribuita.
Alcune aziende offrono anche altri tipi di agevolazioni, come ad esempio asili interni, strutture convenzionate oppure la possibilità di lavorare da remoto in smart working.
In ogni caso, il rientro a lavoro dopo la maternità è un momento delicato sia per la mamma che per il bambino, quindi non c’è nulla di male nel cercare il sostegno non solo di persone che possano capire i sentimenti della neomamma, ma anche di psicologi e pediatri che possano dare un valido supporto e preziosi consigli.
Imparare a delegare
In un momento tanto delicato, una neomamma non dovrebbe esitare a chiedere aiuto: il partner, i famigliari, gli amici e i colleghi possono non solo offrire un supporto emotivo, ma anche un aiuto pratico per alleviare lo stress e condividere il carico di lavoro. Bisognerebbe abbandonare l’idea di potersi occupare di tutto e al meglio: accettare aiuto non è un sintomo di debolezza o di inadeguatezza, ma piuttosto una dimostrazione di saggezza nel riconoscere i propri limiti. Non esitate quindi a chiedere aiuto alla famiglia per la gestione della casa, la preparazione dei pasti o la gestione del piccolo in alcuni momenti della giornata.
Valutate bene a chi affidare il bambino durante la giornata: che si tratti dei nonni, di una baby-sitter o di un nido, l’importante è che siate serene e sicure della vostra scelta: questo faciliterà il distacco dal bambino che, percependo la tranquillità della mamma, sarà a sua volta più sereno.
Anche sul posto di lavoro, quando è possibile, è importante delegare a colleghi di fiducia e a membri del proprio team le attività che non richiedono il proprio intervento diretto, assicurandosi di dare istruzioni chiare e tutta la disponibilità necessaria per dubbi o chiarimenti.
Riprendersi i propri spazi
Le mamme sono in genere le persone che meglio sanno rispondere ai bisogni del proprio bambino, ma non sono le uniche a poterlo fare. È importante capire che lasciare il bimbo al papà, alla tata o ai nonni per riposare o per concedersi un momento per sé, da dedicare a se stessa e alle proprie passioni, non significa essere una cattiva madre o abbandonare il proprio bambino.
Una mamma serena e soddisfatta della propria vita anche al di fuori delle mura domestiche e con una carriera appagante riuscirà a crescere un bambino più felice! Rinunciare alla propria carriera o alle proprie passioni, di contro, nel lungo periodo potrebbe suscitare una sensazione di frustrazione e di insoddisfazione.
Liberarsi dai sensi di colpa
Un altro ostacolo da superare in occasione del rientro a lavoro dopo la maternità potrebbe essere il senso di colpa: dopo mesi in cui il legame mamma-bambino è stato quasi simbiotico, la necessità di lasciare ad altri il compito di accudirlo potrebbe suscitare sensi di colpa.
Avere questa sensazione è abbastanza normale, ma bisognerebbe cercare di non lasciarsene sopraffare, cercando invece di affrontare il cambiamento con calma e serenità, sapendo che il proprio bimbo è in buone mani. Questa consapevolezza aiuterà a sentirsi più tranquille e a concentrarsi al meglio sul lavoro, realizzando i propri obiettivi professionali. È importante anche non farsi condizionare dalle aspettative o dal giudizio altrui: ogni famiglia è unica e sa cosa è meglio per tutti i suoi membri.
Come gestire il distacco dal bambino
La parola d’ordine, in questo caso, è non avere fretta e prendersi i propri tempi per abituarsi alla nuova routine. Le emozioni saranno sicuramente contrastanti, ma è normale e fanno parte di questo processo. Per gestire al meglio il distacco, è importante scegliere bene la persona che si occuperà del piccolo. Che si tratti dei nonni o di una baby-sitter, è importante introdurre questa persona in maniera graduale e con pazienza, in modo che il bambino possa cominciare a sentirsi completamente a proprio agio anche con questa persona.
Si potrà lasciarlo con la persona che si occuperà di lui prima per brevi periodi di tempo e in un ambiente famigliare al bimbo, fino ad arrivare gradualmente all’intera giornata lavorativa. Spiegate nel dettaglio a questa persona la routine del bimbo, le sue preferenze, i giocattoli o i cibi preferiti, gli orari da rispettare e le “regole” su cui non transigere; chiedetele inoltre di aggiornarvi nel corso della giornata con messaggi e foto i modo da potersi sentire più tranquille.
Ci sono poi alcuni consigli che si possono seguire:
- reinserirsi in azienda in maniera graduale, in modo che mamma e bambino abbiano più tempo per adattarsi alla nuova routine;
- ascoltare le esperienze altrui e fare tesoro dei consigli, ricordando però che ognuno ha storie ed esigenze diverse;
- creare una nuova routine con il bambino, alimentando il rapporto con tempo di qualità e tanti momenti o attività speciali solo per voi.
Foto di copertina di Karolina Kaboompics via Pexels.com