A volte è difficile crederlo, ma bisogna sempre pensare che amore non vuol mai dire sopruso, prevaricazione e meno che meno violenza. Un concetto che non vale solo per la Giornata contro la violenza femminile che si celebra il 25 novembre, ma in ogni momento dell’anno, indistintamente. Ecco i segnali che possono indicare una violenza sulle donne.
La violenza può essere fisica, sessuale, psicologica o economica e avere effetti distruttivi sulla persona che la subisce. A volte provoca ferite fisiche e spesso genera un forte malessere psichico, un senso di paura, di colpa e di vergogna. E spesso la violenza nasce all’interno della coppia.
«Bisogna essere consapevoli che le relazioni umane possono essere pericolose soprattutto quando vengono instaurate con persone narcisistiche o dissociali» commenta lo psichiatra Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria forense.
«Sicuramente e non vanno mai trascurati» spiega l’esperto. «È difficile rendersene conto quando si è all’interno di un rapporto di coppia ma quando si intuisce un potenziale pericolo bisogna avere la forza e il coraggio di agire senza minimizzare, nascondere o giustificare comportamenti non appropriati. Spesso si tratta di violenze verbali che fanno soffrire e lasciano forti sensazioni di disagio, dimostrando quanto il partner non ci stia rispettando moralmente o addirittura fisicamente».
Ecco le indicazioni dello psichiatra per tenere sotto controllo i comportamenti che all’interno della coppia potrebbero sfociare nella violenza.
1. Mai sottovalutare la sensazione di pericolo. Solitamente il comportamento violento giunge dopo aver dato reiterati segnali che vengono sottovalutati. Quindi appena ci si sente vulnerabili perché si percepisce di non essere più al sicuro all’interno della coppia è bene affrontare il problema con il partner o con le persone con cui si ha maggiore confidenza.
2. Fare chiarezza e astenersi dai giudizi. Quando con il partner si affrontano discussioni o si chiedono chiarimenti, meglio non esprimere giudizi ma esplicitare invece i fatti così come sono, avvisandolo che quel comportamento non è tollerabile. Importante è evitare l’escalation di aggressività insultandolo per un suo comportamento molesto. Per esempio, meglio non dire “sei un ubriacone perché ieri sera a tavola con gli amici non ti sei contenuto nel bere e abbiamo fatto una figuraccia”, ma avvisarlo che ha un problema con l’alcol che si è reso evidente a tutti nella serata precedente.
3. Imparare a gestire le emozioni per evitare sorprese. E’ fondamentale essere consapevoli delle proprie emozioni all’interno della coppia e saperle gestire per evitare di sottostimare i segnali di pericolo e contenere al tempo stesso l’impulsività. Le emozioni sono la chiave per poter risolvere o peggiorare la relazione: vanno riconosciute, confrontandosi con altri soggetti esterni alla coppia, meglio se professionisti della psiche.
4. Volersi bene e rifiutare i ruoli passivi. Scegliere di non diventare vittima in una relazione significa innanzitutto credere in se stesse, avere la dignità di non accettare un ruolo passivo. Quando si avverte di non stare bene in una relazione che provoca prevalentemente sofferenza e si avverte che la propria dignità, nonché la propria persona, sono in pericolo, bisogna affrontare tempestivamente il problema.
Fonti / Bibliografia
- Società Italiana di Psichiatria Forense - S.I.P.F.Società Italiana di Psichiatria Forense