Argomenti trattati
Quando una donna si trova a dover combattere contro un tumore al seno, la sua vita emotiva viene stravolta. Ma pare proprio che, per quanto riguarda la scelta del tipo di intervento, le donne si affidino al sesto senso più che al giudizio del partner o, ancora, al parere dei medici.
Studiato il comportamento di 400 donne
Un’indagine pubblicata su Annals of Surgery Oncology ha studiato proprio questo tipo di dinamiche. Secondo lo studio, che ha preso in considerazione un campione di 400 donne prima e dopo l’intervento per un tumore al seno, la percentuale di guarigione si attesta al 98%. Diventa, quindi, sempre più importante il momento in cui la donna cerca di riappropriarsi della propria femminilità e dell’intimità con il partner. In questo senso, la scelta del tipo di intervento diventa fondamentale per le donne. E pare che si orientino sempre più verso l’intervento radicale e la seguente ricostruzione completa del seno.
Il perché di questa scelta
Le motivazioni alla base di questo tipo di scelta sono dettate anche dai progressi che ha compito la chirurgia ricostruttiva. Nella maggior parte dei casi, infatti, si riesce a salvare la zona della mammella, inserendo immediatamente una protesi. L’indagine ha appurato che più del 65% delle donne intervistate, aveva scelto la lumpectomia (asportazione del nodulo con minimi margini di tessuto sano intorno), l’8,6 % solo la mastectomia e il 23% la mastectomia con ricostruzione del seno. In quest’ultimo caso, le donne hanno affermato di aver seguito solo il loro sesto senso, lasciando come secondaria l’opinione del partner.
L’impatto psicologico
Se il partner non è determinante nella scelta del tipo di intervento, la sua posizione è comunque cruciale quando si tratta di dover ricostruire insieme l’intimità dopo l’operazione. Le donne tendono, quindi, a presentarsi ai colloqui con il chirurgo sempre insieme al partner, che diventa fondamentale per il recupero psico-emotivo della donna.